I curdi Siriani non vogliono giocare a Risiko con Trump ed Erdogan. Gridano indignazione verso le truppe Usa che lasciano il nord-est della Siria. Spazio vuoto che verrà ben presto occupato da soldati turchi, secondo i patti tra Ankara e Washington. Stazioneranno in quella che il presidente turco definisce in modo vaporoso zona di sicurezza. Ma la regione è il santuario della guerriglia curda dell’Ypg, spina dorsale della Forze democratiche siriane, alleati cruciali dell’occidente nella guerra contro l’Isis.
Ciononostante, Erdogan rassicura dicendo che l’area protetta servirà ad accogliere i rifugiati siriani che scappano dalle ire di Assad. Ma i miliziani curdi però sono convinti che Ankara ne voglia invece approfittare per colpire a morte i suoi nemici storici dell’Ypg, che considera ufficialmente come terroristi.
Donald Trump, via twitter, rassicura tutti. E si dice pronto a distruggere l’economia turca se Ankara dovesse andare oltre i limitie poi solennemente annuncia: “non sto dalla parte di nessuno. Siamo stati in Siria per tanti anni. Quella siriana avrebbe dovuto essere una missione a breve, del tipo dentro e fuori”.
Nonostante la rassicurazione di Washington le forze curde si preparano al peggio e stanno già occupando i luoghi sensibili in vista dell’arrivo dei soldati turchi.