Vittoria sul filo e voti in calo, governare per lui non sarà facile ma sarà di nuovo suo compito guidare un esecutivo.
Ha vinto sul filo le elezioni politiche canadesi il primo ministro uscente, il liberale Justin Trudeau, sotto di una dozzina di voti per avere la maggioranza parlamentare.
La sua immagine è appannata: Trudeau è stato accusato di “pressioni indebite”sul ministro della giustizia per favorire il colosso dell’immobiliare Snc-Lavalin e poi c’è il caso delle foto con la faccia dipinta di nero, un errore di gioventù, lui ha detto, ma l’istantanea pesa.
“I canadesi hanno votato a favore di un’ agenda progressista”, ha detto comunque Trudeau preparandosi a guidare un governo di minoranza.
Trudeau ha batttuto il conservatore Andrew Scheer, che prevede per un futuro nero per l’esecutivo nascituro “finirà presto”, ha vaticinato.
Per governare Trudeau dovrà contare sull’appoggio, già messo sul piatto dai diretti interessati, del nuovo partito democratico, altra formazione di sinistra.
Ma la vera novità del voto è stato il successo del Bloc Quebecois di Yves-Francois Blanchet, partito per la secessione del Quebec salito da 10 a 32 seggi. È il partito di “Quebexit” partecipato dalla minoranza francese e in crescita vertiginossa: voti triplicati in una legislatura. Indipendentisti di tutto il mondo uniti, ecco il tweet del Bloc Québécois che chiede al nuovo primo ministro di domandare la liberazione dei detenuti politici catalani.