Russia e Ungheria è da tempo che hanno tante cose da dirsi. Condividono grandi interessi economici e commerciali, come nel nucleare civile e altre opere infrastrutturali. Ma il premier magiaro Viktor Orbán vuole portare il suo paese di taglia medio-piccola a contare come una potenza regionale. E per questo ha bisogno di intendersi con la Russia pur restando, criticamente, fedele all’Occidente.
“L’Ungheria resterà certamente nella Nato e nell’Unione europea. Ma questo non significa che vogliamo trovare una forma di cooperazione politica con la Russia, ora e nel futuro”.
Budapest punta al ruolo di mediatore in seno al Consiglio europeo, sperando di arrivare a revocare, ad esempio, le sanzioni per la Crimea, sapendo di non essere l’unica a volerne la fine tra i ventisette.
Putin non si è sbilanciato:”Abbiamo parlato di questioni internazionali e regionali. abbiamo parlato di come normalizzare le relazioni tra la Russia e l’Unione, e abbiamo anche evocato una la via verso una soluzione del conflitto ucraino”
L’ultima volta che il presidente russo ha visitato Budapest è stato nel 2017, ben due volte in quell’anno. È la quarta visita in cinque anni nella capitale ungherese. Dopo il sostegno dato da Putin ai separatisti del Donbass e l’annessione della Crimea nel 2014, gli incontri regolari di Putin con i leader europei si sono diradati, a parte quelli con il premier ungherese.
Per i suoi oppositori, Orban sta destabilizzando l’Unione europea.