Equilibri geopolitici e militari sempre più delicati in Siria.
Soldati turchi e russi hanno iniziato a pattugliare congiuntamente la Siria nord-orientale in base ad un accordo raggiunto tra Recep Tayyip Erdoğan e Vladimir Putin il 22 ottobre scorso, dopo l’ultima offensiva di Ankara contro le forze curde siriane.
I pattugliamenti sono iniziati questo venerdi mattina in un villaggio della regione di Dirbassiyeh, vicino alla città siriana di Ras al-Ain e non lontano dalla città turca di Kiziltepe.
Una “zona di sicurezza”
La Turchia intende istituire una “zona di sicurezza” di circa 30 chilometri lungo il suo confine per separarlo dalle milizie curde dello YPG, che Erdoğan considera terroristi, ma che sono alleati dei paesi occidentali nella guerra allo Stato islamico.
Assad: “Accordo positivo”
In un’intervista il presidente della Siria Bashar Assad commenta:
“Con questo accordo, i russi controllano i turchi, scavalcano gli americani e rendono inutile l’appello all’internazionalizzazione proposto dai tedeschi. Questo è il motivo per cui l’accordo è un passo positivo. Non si ottiene tutto, nel senso che non spingerà i turchi ad andarsene subito. Tuttavia, limita i danni e apre la strada alla liberazione di questa regione“.