Credono che dovremmo usare tutta la tecnologia disponibile per far funzionare al meglio il corpo e la mente. Sono i biohacker e si riuniscono per la prima volta a Helsinki
Non vogliono trasformarsi in cyborg, ma amano la tecnologia indossabile
Ramsey sta testando una macchina che mantiene il corpo in condizioni di ad alta quota. L’obiettivo è ottimizzare le prestazioni umane.
“Mi sento straordinariamente – dice Ramsey Morgan – come uno stoico. Mi sveglio ogni mattina sentendomi come Hulk”.
Il movimento sta cercando di rendersi più accessibile: “Dalla nutrizione alla sauna, dalla meditazione all”iniezione di cellule staminali o qualcosa del genere – sostiene Siim Land dall’Estonia – Tutte queste cose sono esempi di biohacking. Vale a dire, cambiare il proprio stato fisiologico per raggiungere un determinato obiettivo”.
Per chi ha probelmi di sono, ad esempil, i biohacker sostengono che c’è una tecnologia che può aiutare: la vibrazione
“Agisce sul sistema nervoso simpatico e sulla reazione di attacco, calmandole – sostiene Katja Nyman della Neurosonic – Così fondamentale, quando ci si calma che il sonno viene naturale. Non bisogna prendere pillole o altro”.
“Uno dei prodotti più insoliti al vertice dei biohacker è il Vielight Neuron – aggiunge il giornalista di euronews, Jack Parrock – e ora provo ad azionarlo con Gennady. Gennady, cos’è questo?”.
“Questo è un dispositivo di fotobiomodulazione – spiega Gennady Lemud – quindi questo applicatore entra nella tua narice in questo modo. E poi si indossa il casco”.
I raggi di luce che vengono indirizzati sulla mia testa e sul mio naso hanno lo scopo di aumentare l’ossigenazione nel sangue e per migliorare le prestazioni e aumentare la felicità.
Ma con un prezzo di oltre 1500 euro, questi dispositivi non sono regalati. Alcuni Biohackers usano gli esami del sangue per controllare regolarmente le loro funzioni epatiche.
Ma uno degli aspetti più controversi del Biohacking è il test del DNA. La comunità medica è ancora cauta e ci sono preoccupazioni circa i dati raccolti dalle aziende. Qui dicono che non c’è nulla di cui preoccuparsi.
“Stiamo osservando un paio di ciuffi, qualche gene…100…nulla – spiega Chirs Moore della Nordic Laboritories – Quindi non possiamo usare queste informazioni se non per darti le informazioni che ti riguardano come consumatore”.
Non è tutto così tecnico – entrare in una sauna e poi fare un bagno a 4 gradi è sufficiente per alcuni biohacker. Ma con il mondo tecnologico in continua evoluzione in cui viviamo – questi ragazzi pensano di essere il futuro.