La guerra fra il governo italiano e Arcelor Mittal

0
555

La battaglia per la più grande acciaieria d’Europa, che vede contrapposti governo italiano e i franco-indiani di Arcelor Mittal rischia di mandare a casa minimo 5 mila lavoratori. Un probema squisiatamente industriale per un gestore privato che oltre agli esuberi vuole riattivare l’altoforno n° 2 che la magistratura intende spegnere.

L’aut aut del gestore privato : “O meno 5000 o ce ne andiamo”

L’aternativa è l’abbandono totale con 10.777 lavoratori che uscirebbero dal mercato, tutto in dispregio degli accordi di pochi mesi fa col rallentamento totale dell’attività nell’insieme degli impianti del colosso e quindi anche Genova (1016 lavoratori), Novi Ligure (681 lavoratori) , Milano (123 lavoratori), Racconigi (134 lavoratori), Paderno Dugnano, Legnano, Marghera.

La procedura già in tribunale a Milano

Arcelor Mittal che ha già aperto la procedura per la cessione del ramo d’azienda: ha sostanzialmente detto ai commissari straordinari di Ilva di riprendersi gli stabilimenti, le società del gruppo e tutti i dipendenti cosa che ha fatto imbestialire il governo Conte.

Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi:Questa non è una qualsiasi crisi aziendale. E’ una vertenza aziendale che in questo momento prospetta un disimpegno da impegni contrattuali specificamente assunti in seguito a una gara e questo per noi è inaccettabile.

Lo stop dell’ex Ilva non solo sarebbe un colpo mortale alla siderurgia italiana ma innescherebbe una situazione sociale esplosiva. I sindacati anche se in ordine sparso hanno già decretato uno sciopero per l’8 novembre in cui si prevede una massiccia presenza degli operai non solo di Taranto.

Articolo precedenteIl ghiaccio si assottiglia: ecosistemi artici in pericolo
Prossimo articoloAustralia: la nazionale di calcio femminile guadagnerà come quella maschile

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here