Il presidente boliviano dimissionario Evo Morales ha accettato l’offerta di asilo politico giuntagli dal Messico, e secondo alcune fonti sarebbe già giunto a destinazione. Il ministro degli Esteri messicano ha affermato che ora Morales si trova sotto la protezione del suo paese.
Morales, travolto dalle accuse di brogli elettorali alle presidenziali di ottobre, pur insistendo a parlare di colpo di stato ai suoi danni, ha rassegnato le proprie dimissioni con una lettera al parlamento. Deputati e senatori si riuniscono oggi per decidere se indire nuove elezioni. Nel frattempo Jeanine Anez, vicepresidente del Senato e storica oppositrice di Morales, ha assunto l’incarico di presidente a interim.
L’uscita di scena del primo presidente indigeno non placa le tensioni. In molte aree del paese si continua ad assistere all’aggressività della polizia contro leaders locali, in alcuni casi malmenati e minacciati di morte dagli stessi agenti.
Secondo le reti sociali, i sostenitori di Morales avrebbero preso d’assalto e dato alle fiamme un edificio della polizia a El Alto, una località vicina alla capitale, dove ieri si è contato almeno un morto e diversi feriti tra i civili.