Ancora razzi da Gaza verso il territorio israeliano dopo una nottata di relativa calma rotta solo dal suono continuo delle sirene. Si tratta di 20 razzi Grad che sono stati lanciati verso le vicine città di Ashkelon e di Sderot. A rivendicare l’attacco il portavoce delle Brigate al-Quds, ala militare della Jihad islamica.
Il premier israeliano Netanyahu, durante una riunione straordinaria del governo, ha ribadito intanto che Israele non è interessata ad una escalation, ma ha sottolineato che i tempi dell’operazione potrebbero allungarsi e ha mosso appello affinché si “lascino lavorare le forze della Difesa israeliane”.
Il lungo scambio di offensive fra la Jihad islamica ed Israele non ha impedito ad alcuni manifestanti israeliani di ritrovarsi in strada per protestare contro l’attacco. Finora una dozzina i palestinesi che sono rimasti uccisi sin dal raid di Israele contro il comandante militare della Jihad islamica e sua moglie.
Ofer Kassif il politico israeliano membro della Joint Arab List ha sottolineato:
“Stiamo protestando contro l’aggressione, l’ennesima da parte di Israele contro Gaza. Non ci sarà pace per nessuno in questo modo. Tutti ne soffrono, prima di tutto il popolo palestinese di Gaza, ma anche il popolo israeliano del sud del Paese”.
Durante l’intera giornata di oggi, 13 novembre, le scuole di tutti i livelli resteranno chiuse e così pure gran parte dei negozi.