Novità in merito al risarcimento per errore medico-diagnostico: anche i familiari del paziente possono agire in giudizio per il risarcimento dei danni provocato dal cambiamento irreversibile dello stile di vita della vittima dell’errore, per esempio a seguito di una erronea valutazione dei rischi o di un procedimento azzardato durante un intervento.
Che il paziente abbia sempre diritto al risarcimento era già noto; adesso i giudici della Corte di Cassazione hanno stabilito che anche i congiunti possono pretendere una somma a titolo risarcitorio. Quindi ascendenti, discendenti, coniuge o fratelli (anche i nipoti e gli affini in mancanza di coniuge e figli) potranno agire in giudizio se il cambiamento irreversibile dello stile di vita del congiunto si riflette in maniera dannosa e peggiorativa anche nella loro vita.
Arriva dalla Corte di Cassazione un’importante decisione circa la liquidazione dei danni causati dall’errore del medico: questi possono essere pretesi anche dai parenti congiunti della vittima (sentenza numero 2822/2019).
Il caso di specie si riferisce ai familiari di un paziente che a seguito di un errore diagnostico, come rilevato dalle perizie degli esperti, aveva subito un danno irreversibile tale da cambiare in maniera sensibile il suo stile di vita. La Corte d’Appello aveva negato il risarcimento danni ai familiari sulla base del fatto che la vittima non fosse più a carico della famiglia.
Nella decisione in esame i giudici della Cassazione hanno sancito anche un altro principio: non solo i familiari hanno diritto al risarcimento, ma questo vige anche se il cambiamento dello stile di vita della vittima è invalidante solo parzialmente.