Ancora colpi di scena a Malta intorno all’inchiesta sull’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia. L’ultima in ordine di tempo l’indiscrezione del Times di Malta secondo cui il primo ministro maltese Muscat intende annunciare, a breve, le sue dimissioni. La decisione, spiegano, arriva al culmine della crisi politica generata proprio dall’inchiesta in questione. Il premier avrebbe già incontrato il presidente della Repubblica Maltese al quale potrebbe aver anticipato la sua decisione. Poi l’accusato principale, l’uomo d’affari Yorgen Fenech rilasciato su cauzione.
Fenech era in carcere con l’accusa di essere la presunta mente e l’intermediario della morte della reporter. La sua posizione è comunque ancora al vaglio degli inquirenti. Il rilascio è avvenuto dopo che il governo aveva respinto la richiesta di grazia. La riunione fiume dell’esecutivo, era stata richiesta proprio dal premier Muscat che aveva annunciato che l’accusato sarebbe rimasto in prigione astenendosi pero’ dal voto sulla richiesta di grazia. “Non sappiamo nulla, la mia famiglia non sa nulla”, dice il figlio della giornalista uccisa. Intanto la gente protesta per le strade de La Valletta. Sotto accusa tutto il governo, mentre torna in libertà Keith Schembri, ex capo di gabinetto del premier.
Secondo un giornalista locale Schembri potrebbe essere innocente, certo qui a Malta la giustizia viene parecchio ostacolata. Avrebbe cercato di inviare un messaggio alla presunta mente mentre era in stato di fermo. Ci chiediamo cosa sia successo davvero ma la questione principale è l’ostruzionismo. Intanto, si apprende che uccidere Daphne Caruana Galizia costò 150mila euro. Questa la cifra che Yorgen Fenech, il re dei casinò pagò all’intermediario Melvin Theuma, il tassista-usuraio, finito in carcere insieme ai tre esecutori materiali.