A margine del vertice di Parigi sull’Ucraina emergono nuovi elementi su un giallo che lega la Russia alla Germania dal mese di agosto, l’uccisione di un ex comandante ribelle ceceno ad in un parco a Berlino. Sul caso è intervenuto il presidente Vladimir Putin. In conferenza stampa ha detto che la vittima era a sua volta un killer, coinvolto in fatti di sangue sul territorio russo e di cui Mosca avrebbe chiesto invano l’estradizione.
Zelimkhan Khangoshvili, 49 anni, è accusato dalle autorità russe di aver partecipato all’attentato nella metropolitana di Mosca, nel 2010, che ha provocato 40 morti e 100 feriti.
Gli inquirenti tedeschi sostengono di avere le prove che l’assassinio del georgiano, nella loro capitale, sia avvenuto su richiesta della Russia o della Cecenia, i quali hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento.
In seguito alla vicenda la Germania ha espulso due diplomatici russi. La stessa cosa, minaccia ora Putin, potrebbe avvenire al personale tedesco in Russia.