France Telecom, suicidi tra i dipendenti: condanna per i vertici aziendali

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Un processo appassionante, il cui verdetto era atteso da tempo.

Il Tribunale di Parigi condanna gli ex capi della società di telecomunicazione transalpina France Telecom: un anno di carcere – di cui otto mesi con la condizionale – con l’accusa di “mobbing morale” inflitto all’ex Amministatore delegato, Didier Lombard, ed a Louis Pierre Wenes e Olivier Barberot, rispettivamente n. 2 aziendale e Direttore delle Risorse umane.

“Questo risponde alla domanda fondamentale di questo processo: ‘Possiamo permetterci di fare questo tipo di cose? Possiamo permetterci di spingere le persone al suicidio o alla depressione per fare soldi?’ – dice Raphaël Louvradoux, figlio di un ex dipendente suicida – almeno abbiamo una prima risposta dal sistema giudiziario, che è ‘No, non potete, caso contrario siete condannati'”.

“Con questa decisione abbiamo finalmente capito come gestire il personale dell’azienda – afferma Jean-Paul Teissonière, avvocato delle vittime – ed è una garanzia che gli errori dei vertici di France Telecom non si ripeteranno”.

Suicidi con accuse

Dieci anni orsono, tra i dipendenti del colosso si contarono almeno 19 suicidi, molti dei quali accompagnati da inequivocabili messaggi d’accusa nei confronti dell’azienda, dal 2013 ridenominata Orange.

Lombard ne guidò la privatizzazione attuando politiche di riduzione ad oltranza del personale tra il 2007 e il 2008, tagliando circa 22.000 posti di lavoro.

“Ciò che è estremamente difficile per noi – dice Sébastien Crozier, Presidente del Sindacato di Orange – è mantenere il ricordo dei colleghi scomparsi, per me in particolare, perché ho visto morire un collega che si è gettato dal quinto piano, il tutto liquidato con pochi mesi di carcere e poche decine di migliaia di euro da pagare”.

Ad ogni modo, il giudizio dovrebbe costituire un precedente, in quanto primo della serie, per una condanna giunta senza un legame diretto tra autori e vittime.

Da parte degli imputati, la decisione è stata accolta molto male.

“È una decisione politica, di una politica totalmente demagogica”, tuona Jean Veil, avvocato di Didier Lombard.

Per l’azienda, inoltre, decretato il pagamento di una multa di 75mila euro: gli ex dirigenti, personalmente sanzionati anche di 15mila euro pro capite, hanno già preannunciato ricorso in appello.

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