Dalle parti di Ankara presto potrebbe tornare in chiaro l’enciclopedia libera in rete più famosa del mondo. La corte costituzionale turca ha infatti deciso che il blocco dei server Wikipedia, attivo in Turchia dal 2017, è contrario alla libertà di espressione. “Bentorntata Turchia”, si è felicitato su twitter il fondatore di wikipedia Jimmy Wales che vede la fine di una battaglia legale.
Stephen La Porte, direttore legale di @wikimedia ha spiegato che parte del ricorso alla corte costituzionale turca riguardava il processo che ha portato al divieto. “Non abbiamo ricevuto una spiegazione molto chiara del perché il governo ha posto il divieto due anni fa, quindi speriamo di ottenere maggiori informazioni. Ma per ora, è importante che il tribunale costituzionale abbia affermato il diritto alla libertà di espressione. È importante per Wikipedia e per tutti i cittadini online, indipendentemente dalle loro opinioni”, spiega La Porte.
Dalle parti di Ankara presto potrebbe tornare in chiaro l’enciclopedia libera in rete più famosa del mondo. La corte costituzionale turca ha infatti deciso che il blocco dei server Wikipedia, attivo in Turchia dal 2017, è contrario alla libertà di espressione. “Bentorntata Turchia”, si è felicitato su twitter il fondatore di wikipedia Jimmy Wales che vede la fine di una battaglia legale.
Stephen La Porte, direttore legale di @wikimedia ha spiegato che parte del ricorso alla corte costituzionale turca riguardava il processo che ha portato al divieto. “Non abbiamo ricevuto una spiegazione molto chiara del perché il governo ha posto il divieto due anni fa, quindi speriamo di ottenere maggiori informazioni. Ma per ora, è importante che il tribunale costituzionale abbia affermato il diritto alla libertà di espressione. È importante per Wikipedia e per tutti i cittadini online, indipendentemente dalle loro opinioni”, spiega La Porte.