In Croazia si vota per le elezioni presidenziali

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Seggi aperti in Croazia i seggi per il ballottaggio delle elezioni presidenziali. La sfida è tra la presidente uscente, la conservatrice Kolinda Grabar Kitarovic, e l’ex premier socialdemocratico, Zoran Milanovic. L’esito è molto incerto, e si prevede che vi sarà una battaglia molto serrata all’ultimo voto.

I candidati

I 3,8 milioni di elettori croati sono chiamati a scegliere tra la 51enne Grabar Kitarovic, con un’istruzione perfezionata negli Stati Uniti, e una carriera diplomatica prima di diventare la prima donna presidente del Paese nel 2015 e il 53enne Milanovic, che è sostenuto da un nugolo di partiti di sinistra, tra cui anche i Socialdemocratici.

Il capo di stato uscente si è presentata come una figura unificatrice che rappresenta tutti i croati, ma è stata criticata per aver strizzato l’occhio anche all’estrema destra nel tentativo di rubare voti al candidato del primo turno, Skoro, evocando l’unità dei croati nella guerra del 1991-95.

Lo sfidante, che ha deluso alla sua esperienza da premier, ha chiesto agli elettori di dargli una chance per “sorprenderli”.

Risultati del primo turno e ultimi sondaggi

I due sfidanti sono stati decretati nel primo turno che si è svolto il 22 dicembre, con Milanovic leggermente in vantaggio rispetto a Grabar Kitarovic. I sondaggi, però, non danno alcuna certezza sull’esito del voto e un colpo di scena o una vittoria per un pugno di voti è la versione più accreditata. Secondo un’indagine pubblicata il 3 gennaio da Ipsos Pulls il candidato di sinistra avrebbe il 45% contro il 42% della presidente uscente.

Test cruciale in vista delle elezioni politiche di quest’anno

Il ruolo del presidente è per lo più di rappresentanza in Croazia, ma il fatto che il presidente venga eletto direttamente dal popolo dà alla carica un peso politico di rilievo come espressione diretta della società.

Il voto di oggi è cruciale soprattutto per un fattore: l’elezione di Milanovic, di un partito avverso a quello di governo, proprio durante il semestre di turno di presidenza Ue potrebbe scuotere l’esecutivo e la tenuta politica del Paese.

Inoltre la presidenza europea di Zagabria dovrà gestire la Brexit e l’inizio dei negoziati post-divorzio. Il voto, quindi, è anche un test sulla tenuta dell’Unione Democratica croata, il partito di governo in vista delle elezioni politiche che si terranno quest’anno. Una vittoria dell’opposizione indebolirebbe i conservatori.

Croazia alla sua prima presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea

Il ballottaggio arriva poco dopo il passaggio della presidenza del consiglio Ue alla Croazia per il primo semestre 2020. La Brexit, che dovrebbe diventare realtà il 31 gennaio prossimo, e il bilancio pluriennale dell’Ue (Mff in gergo) per il 2021-27 sono le due sfide principali che Zagabria si troverà di fronte.

La Croazia, che ha dichiarato l’indipendenza dalla Jugoslavia il 25 maggio 1991, è membro dell’Unione Europea dal 2013. Arriva alla presidenza dopo la Finlandia (seconda metà del 2019) e prima della Germania (seconda metà del 2020).

La presidenza è responsabile del funzionamento del Consiglio dell’Ue, co-legislatore dell’Unione insieme al Parlamento (l’iniziativa legislativa spetta alla Commissione).

Zagabria favorevole all’allargamento

La presidenza croata considera essenziale la politica per l’allargamento: proprio per questo ha organizzato un summit Ue-Balcani Occidentali a Zagabria, in maggio. Su questo fronte il Consiglio Europeo, che riunisce i capi di Stato e di governo, ha promesso di discutere ancora di allargamento, dopo che in dicembre non ha approvato l’avvio dei negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord, a causa principalmente dell’opposizione della Francia.

 

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