Sono almeno 50 le persone uccise e oltre 200 quelle ferite nella calca ai funerali di Qassem Soleimani a Kerman, nell’est dell’Iran, dove il generale sarà sepolto. Lo ha detto alla televisione di Stato il capo dei servizi d’emergenza.
Dopo la marea umana che aveva partecipato nei due giorni precedenti ai cortei funebri di Ahval e Teheran, anche oggi centinaia di migliaia di persone si sono radunate nella città natale di Soleimani, ucciso venerdì scorso a Baghdad dalle forze statunitensi.
Le autorità iraniane hanno deciso di rimandare la sepoltura del generale per ragioni di pubblica sicurezza. Il mezzo che trasportava i feretri di Soleimani e di un’altra vittima del raid americano, Hossein Pour-Jafarinia, è rimasto bloccato nella calca e non è riuscito a raggiungere il cimitero.
Il generale Hossein, che ha preso il posto di Soleimani a capo delle Guardie della Rivoluzione islamica, ribadisce la ferma volontà dell’Iran. “Diciamo ai nostri nemici che ci vendicheremo – ha detto – e se i nostri nemici intraprenderanno un’altra azione daremo fuoco ai luoghi a cui tengono di più”.
Tanti gli slogan contro gli Stati Uniti di Trump, ma anche contro Israele e la Gran Bretagna. Nel frattempo, il parlamento iraniano ha approvato all’unanimità una mozione che definisce l’esercito americano e il Pentagono organizzazioni terroristiche.