Ci sarà un motivo se lo chiamano Re Giorgio e Armani è pronto a ricordarcelo ogni volta che presenta una nuova collezione. Il guru della moda italiana continua a sfornare modelli da mozzare il fiato. Classici, ma anche sbarazzini, comunque inconfondibili e al riparo da qualsiasi tentativo d’imitazione. È accaduto anche in occasione della Milano fashion week dove la sfilata del genio di Piacenza ha calamitato l’attenzione di media, grande pubblico ed esperti del settore.
Armani prende anche dei rischi con capi extralarge, ma il risultato non delude. L’impressione è ancora quella che si diverta come un ragazzino a realizzare capi che possono durare anni. Ed è il messaggio di quest’anno: riciclare, riutilizzare. E dopo l’addio alle pellicce che già lo rese precursore del dibattito sulla moda etica nel 2016, Giorgio Armani torna a schierarsi nuovamente a sostegno del Pianeta.
Stile diverso, ma stesse parole d’ordine, per Fendi che si propone di ridurre per massimizzare. La maison propone nuovi tessuti, funzionalità e performance, per un’idea di sartorialità classica atemporale, destinata a durare.
Alla fine meritati applausi anche per Silvia Fendi madrina di questa collezione.