Khalifa Haftar, leader dell’Esercito nazionale libico (e di fatto signore della Cirenaica) è ricevuto nella capitale ellenica, con quasi tutti gli onori. Il governo conservatore greco, presieduto da Kyriakos Mytsotakis, non tollera l’esclusione di Atene dalla conferenza di Berlino sulla Libia, e respinge gli accordi di delemitazione marittima stretti tra Il governo di Tripoli, di El-Sarraj e la Turchia, fatti a danni della Grecia.
“Le nostre posizioni europee comuni considerano i memoranda firmati dal governo di El-Sarraj e dallaTurchia, come nulli e invalidi. Sicchè, come europei, ci aspettiamo che la Germania imponga ed esprima questa posizione europea all’incontro del processo di Berlino”
Infatti Erdogan è intervenuto a sorpresa qualche tempo fa nel conflitto libico prendendo le parti del governo di Al-Sarraj, riconosciuto dalle Nazioni unite, promettendo l’invio di un contingente militare per dare una mano al governo di Tripoli contro le milizie del Generale Haftar, che possono invece contare sull’appoggio russo ed egiziano e di alcuni paesi dell’Unione europea in cerca di conferme e avventure africane.
E ora la Grecia ha ribadito al generale Haftar che è pronta a mettere il veto a qualsiasi accordo europeo sulla libia, se non viene formalizzata la nullità del memorandum Libia-Turchia. Una condizione che da peso alla politica della fazione dela Cirenaica.
Alla conferenza di Berlino ci sarà anche Vladimir Putin. Le potenze presenti ufficialmente vorrebbero ottenere un tregua tra Haftar e Al Sarraj. Ma c’è un grande scetticismo.
“Finora i loro rappolti sono estremamente tesi. Non vogliono nemmeno incontrarsi in una stanza per poi non avere nulla da dirsi”, franco e diretto, come di consueto, il capo della diplomazia russa fotografa con precisione le chance di un accordo di cessate il fuoco tra le parti.
Anche gli Usa sostengono un cessate il fuoco, ma con scarsa convinzione. I paesi coinvolti direttamnete o indirettamente nel conflitto sanno benissimo che la tregua può avere successo solo se le due parti si decidono a condividere il potere nel paese tribale chiamato Libia.