Il governo e i sindacati hanno trovato l’accordo sul taglio del cuneo fiscale, la riduzione delle tasse sul lavoro che farà salire la busta paga netta di 16 milioni di lavoratori dipendenti.
L’intesa è arrivata ieri sera, al termine di un incontro a cui hanno partecipato il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
A spiegare i contenuti dell’accordo è lo stesso presidente del Consiglio con un post su Facebook.
“Meno tasse e più soldi a fine mese per i lavoratori, un Paese più equo, un fisco più semplice.
L’intervento sul cuneo fiscale del Governo riguarderà ben 16 milioni di italiani”.
“Da luglio potenziamo il bonus già percepito da 11 milioni di lavoratori e dalle loro famiglie, che crescerà a 1.200 euro l’anno. Non ci fermiamo qui: meno tasse e salari più alti anche per i dipendenti con redditi fino a 40mila euro. Si tratta di oltre 4 milioni di cittadini in più. Per questo obiettivo in legge di bilancio abbiamo già stanziato 3 miliardi per il 2020, che aumentiamo a 5 nel 2021”.
Con i sindacati, si legge ancora nel post, c’è stato un confronto “proficuo e molto costruttivo”: “a loro ho spiegato che questo taglio del cuneo fiscale è solo il primo mattone del Paese che vogliamo costruire, il primo passo verso una riforma strutturale del sistema fiscale, a partire dall’Irpef”.
“Non ci lasciamo distrarre né dalle sterili polemiche né dalla stucchevole propaganda di chi soffia
nella vita degli italiani angoscia e rassegnazione. Con i fatti stiamo realizzando i nostri impegni, per offrire più serenità, benessere e sicurezza economica ai lavoratori e alle famiglie”, conclude Conte.
A commentare l’accordo anche il ministro Gualtieri che, intervistato al Tg1, si è detto soddisfatto dell’intesa.
Il taglio del cuneo fiscale “è un intervento concreto ma è solo il primo passo di una riforma più generale del fisco che vogliamo realizzare per ridurre le tasse sui redditi medio-bassi”, ha dichiarato.
Con la misura “chi già prende 80 euro ne avrà 100. E oltre 4 milioni di lavoratori che fino ad adesso non godevano di questo beneficio avranno da 100 a 80 euro netti in busta paga, cioè fino a 1.200 euro l’anno”, ha aggiunto.