“Azionisti di un mondo coeso e sostenibile”. È il tema dell’edizione 2020 del World Economic Forum di Davos, la quattro giorni che riunisce la cupola che comanda il mondo. Per la cinquantesima edizione sono presenti 53 capi di stato e 600 esponenti delle elites mondiali che controllano finanza e poteri globali.
Un posto, come dice la presidente della Commissione europea Von Der Leyen, “dove possono incontrarsi leader che altrimenti nemmeno si sarebbero scambiati una parola. Davos è il luogo dove si evitano conflitti, si impostano gli affari, si chiudono le controversie”.
Davanti alla crescente protesta ambientalista, Guy Shone, analista economico, si attende ricadute anche sul Forum, a cominciare da un intervento di Greta Thunberg, ospite dell’edizione. “Questioni divisive come il livello degli investimenti nel settore dei combustibili fossili, possono venire affrontate qui e ora”.
Secondo il Nobel per l’Economia Stiglitz, che pure partecipa al Forum dal 1995, i presenti a Davos, restano troppo lontani dalla realtà per capire i guasti causati della globalizzazione neoliberista negli ultimi decenni.