Davos, parla il segretario generale Angel Gurria: “La guerra commerciale ha già causato il calo globale dell’1%”

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Si parla molto di aperture sul cambiamento climatico e la finanza verde nei corridoi del Wef, ma Angel Gurria, ex ministro delle finanze messicano e ora segretario generale dell’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi è un veterano del World Economic Forum di Davos e prospetta una visione fuori dal coro. Gurria conosce a fondo le dinamiche che possano far deragliare la crescita globale. E’ una voce autorevole, mai banale e molto ascoltata dai governi.
In un momento di pausa dei lavori del Wef spiega a Bussiness Insider Italia in esclusiva i due rischi maggiori che vede all’orizzonte.
Ci sono due grosse questioni in vista nei prossimi mesi che possono creare qualche turbativa alla crescita economica multilaterale e globale: la prima sono i dazi(Usa ndr) sulle automobili, un fatto che preoccupa la Germania, l’Italia la Francia e la Gran Bretagna, paesi produttori di auto,  ma anche i paesi fornitori di componentistica come la Slovacchia, la Spagna, il Portogallo“.

Una spada di Damocle che la Casa Bianca continua a far balenare nei confronti degli suoi alleati europei da mesi a fasi alterne.

Gia sappiamo – dice Gurria – quanto costa la guerra commerciale. Costa moltissimo: solo in un anno abbiamo dovuto tagliare le previsioni dell’1 per cento.
Un taglio più drastico di quanto operato dal Fondo monetario internazionale che ha suscitato molte polemiche tra gli addetti ai lavori.
La seconda questione che mi preoccupa è la tassazione digitale (la cosidetta web tax ndr) dove assistiamo al confronto economico tra Stati Uniti e Francia. Ma se la controversia diventa una questione commerciale cessa di essere una questione solo francese e quindi bilaterale con gli Usa e diventa un dossier a livello europeo“.
E Gurria fa capire che dobbiamo evitare a tutti i costi che questo tema diventi un conflitto commerciale tra Usa e Ueforiero di azioni e ritorsioni di cui si conosce l’inizio ma non la fine.
Io credo che i due paesi siano disposti a fare aggiustamenti e dare l’opportunità all’Ocse di trovare una soluzione multilaterale dando il tempo e lo spazio necessario per trovare una soluzione globale“.
Una miccia accesa che rischia di far divampare la guerra commerciale in Europa.
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