“In questi giorni di tensione ho sentito la necessità di recarmi in questa base. Tutti sanno quanto la vostra attività sia importante per la rinascita di questo paese e di questo popolo. Tutti sanno quanto sia vitale il vostro lavoro per rafforzare le Forze di sicurezza. Eppure, in questa consapevolezza, la prima necessità è che a Voi, qui, vengano garantite le condizioni di sicurezza”.Il Ministro ha aggiunto che “l’Italia, da anni, è impegnata nella lotta al terrorismo e nell’attività di addestramento alle Forze di sicurezza afgane. Il nostro Paese continuerà a fare la sua parte all’interno della missione a guida Nato, anche in base alle decisioni che verranno assunte nelle prossime settimane, in relazione al processo di pace che è alla base delle consultazioni tra gli Stati Uniti e il movimento talebano”.È quanto ha detto il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della sua prima visita ufficiale in Afghanistan, durante il saluto ai militari del Contingente nazionale di “Resolute Support”, il Train Advise and Assist Command West (TAAC-W).Dopo le visite dei giorni scorsi in Iraq, Kurdistan e Kuwait, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, e dall’Ambasciatore d’Italia a Kabul, Roberto Cantone, il Ministro si è recato nella capitale afgana in un momento di particolare importanza per il futuro della regione. A Kabul ha svolto colloqui bilaterali con il Primo Ministro, Abdullah Abdullah e con il Ministro della Difesa, Asadullah Khalid.Colloqui durante i quali il Ministro ha richiamato la necessità che l’auspicato processo di pace avvenga in maniera inclusiva e salvaguardando i notevoli progressi compiuti in tema di diritti civili e di parità di genere: “in questa delicata fase il Governo italiano non farà venir meno il proprio supporto in tanti settori, tra i quali quello agricolo, la tutela del patrimonio culturale, la realizzazione di infrastrutture strategiche per la mobilità, l’ammodernamento dell’aeroporto di Herat e la difesa dei diritti delle donne”.A Kabul ha incontrato anche l’Ambasciatore Nicholas Kay, Senior Civilian Representative Nato e il Generale Austin Scott Miller, Comandate dell’operazione Resolute Support.