Coronavirus, le parole del presidente Xi Jinping: “L’epidemia accelera”

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Continua a salire il numero delle vittime del terribile coronavirus cinese (sono 41, e 1300 i casi accertati) così la Cina, che avrebbe dovuto festeggiare il ‘Capodanno lunare‘, ha bandito feste e manifestazioni in tutto il Paese.E si tenta di far fronte con tutti i mezzi all’epidemia: le città isolate sono salite a 13 mentre il cordone sanitario è stato esteso a 56 milioni di persone. Vietata la vendita di pacchetti turistici. Ordinate misure a livello nazionale per identificare i casi sospetti su treni, aerei e autobus. Tra le vittime ci sono anche due medici in prima linea. Allerta anche nella Ue con la convocazione per lunedì di una riunione del Comitato per la sicurezza sanitaria.

Xi Jinping: l’epidemia accelera

Non sono di molto conforto le paure del presidente cinese Xi Jinping, che – dopo aver cercato di infondere fiducia alla popolazione cinese – ha ammesso che la situazione è “grave” e che l’epidemia del coronavirus “accelera”.Ma la Cina può vincere la battaglia”, ha dichiarato durante una speciale riunione del Comitato permanente del Politburo.

In effetti uno studio della Lancaster University, della University of Florida e della University of Glasgow rivela che sarebbe stato diagnosticato solo il 5% dei casi. In due settimane si rischiano fino a 350mila contagi a Wuhan. Forse anche per questo, dopo l’ospedale in fase di costruzione (che dovrebbe essere pronto entro 10 giorni) sempre a Wuhan sarà costruito un secondo ospedale per la cura dei pazienti affetti dal coronavirus. Secondo il People’s Daily, l’ospedale conterrà 1.300 posti letto e si aggiungerà all’altra struttura che è in fase di costruzione a Wuhan e dovrebbe essere pronta entro 10 giorni. Una curiosità: solo il remoto Tibet finora è rimasto immune dal nuovo coronavirus.

Americani evacuati da Wuhan

Intanto gli Stati Uniti hanno avviato un’operazione per far evacuare tutti i cittadini e diplomatici americani da Wuhan. Secondo il Wall Street Journal, nella città cinese ci sono circa 1.000 americani e l’ambasciata li sta contattando per organizzare il trasporto aereo che li riporterà in Usa. Il personale medico americano sarà a bordo per trattare i casi sospetti.

I casi di coronavirus fuori dalla Cina

Il virus rischia di dilagare in tutto il mondo. Tre i casi confermati in Francia, ma i medici comunicano che due pazienti stanno bene. “Uno ha ancora un pò di febbre, l’altro niente”. Altri trein Malesia, tre anche i casi accertati in Giappone (l’ultimo in una donna di 30 anni) e quattro in Australia (uno a Melbourne e tre nel Nuovo Galles del Sud), mentre Hong Kong dilaga l’emergenza. Cinque finora le persone colpite dal coronavirus, di cui quatttro giunte dalla Cina sul treno ad alta velocità entrato di recente in funzione. Questo ha portato le autorità a limitare, e addirittura bloccare, gli arrivi dalla Cina. Nel 2003 a Hong Kong, quasi 300 persone sono morte a causa della Sars, una tragedia che ha lasciato un profondo impatto psicologico.

Intanto nel Regno Unito le autorità sanitarie stanno cercando di rintracciare 2mila persone che di recente hanno viaggiato a Wuhan per essere sottoposti a controlli.

Falsi allarmi, Burioni: la gente è spaventata

Chi fa “uscire queste notizie di ‘sospetta infezione da coronavirus’ a Bari, a Parma e via dicendo? I medici? I direttori sanitari? Chi? Non serve a niente”, scrive su Facebook il virologo Roberto Burioni.  “State zitti e comunicate solo le notizie certe in questo momento in cui la gente è spaventata”, conclude.

Dopo i casi sospetti di Bari e di Parma, rivelatisi entrambi falsi allarmi, questa mattina era circolata la notizia di un possibile terzo caso sospetto di infezione da 2019-nCov a Napoli. Prontamente il ministero della Salute comunica: “Anche il caso dell’ospedale Cotugno di Napoli non è coronavirus, ma una semplice influenza”.

Allarme contagio senza sintomi

“Una brutta notizia” giunge da un articolo pubblicato su ‘The Lancet’, spiega sempre il virologo Roberto Burioni su ‘MedicalFacts’: “Sembra possibile l’esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest’infezione sarà più difficile del previsto”, evidenzia l’esperto.
Pare dunque che l’infezione da coronavirus possa essere diffusa da persone senza alcun sintomo e senza febbre. Una “pessima notizia”, ribadisce Burioni, evidenziata su Lancet in uno studio preliminare che ha preso in studiato una famiglia di sei persone cinesi della provincia di Guangdong, che avevano visitato Wuhan a fine dicembre e inizio gennaio: cinque membri sono stati infettati e il sesto, un bambino di 10 anni, è stato contagiato ma non ha mostrato alcun sintomo.

Europa: possibili altri casi di coronavirus

I Centri di controllo europei per le malattie (Ecdc) sottolineano che è possibile che possano verificarsi in Europa altri casi importati del virus cinese 2019-nCoV, ma anche che la maggior parte dei Paesi europei ha gli strumenti per affrontare l’emergenza.
“La conferma dei primi casi in Europa non era inattesa, considerando i recenti sviluppi relativi ai casi registrati al di fuori della Cina”, si legge nella nota degli Ecdc. Il fatto che i casi in Francia siano stati identificati, si rileva, conferma che ilsistema di prevenzione e allerta del Paese funziona. “Alla luce della situazione attuale – osservano ancora gli Ecdc – è verosimile che in Europa potranno esserci altri casi di importazione. Nonostante ci siano ancora molti aspetti sconosciuti del virus 2019-nCoV, i Paesi europei hanno le capacità necessarie a prevenire e controllare un epidemia subito dopo l’identificazione dei primi casi”.

Iss: no rischi da persone o cibi cinesi

“La comunità cinese che vive in Italia è una comunità che, appunto, risiede in Italia, mentre le persone a rischio sono quelle che sono state nelle zone interessate della Cina negli ultimi 15 giorni”. Inoltre, “attualmente non abbiamo evidenze che il coronavirus si trasmetta attraverso il cibo o per via alimentare, o anche da oggetti inanimati come giocattoli, vestiari o altri tipologia di materiale”. A precisarlo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in un video web che fa il punto sul coronavirus.

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