Calabria, Jole Santelli la prima donna presidente Il centrodestra

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La Calabria ha la sua prima governatrice: Jole Santelli. Cosentina, 52 anni, deputata dal 2001, da sempre nelle fila di Forza Italia, tre volte sottosegretario, due volte con Berlusconi e una volta con Letta. Ha rispettato i pronostici della vigilia e battuto la concorrenza di Pippo Callipo, candidato del Pd, magnate del tonno made in Calabria, fortemente voluto da Nicola Zingaretti. Santelli, Berlusconiana della primissima ora, è un avvocato e ha lavorato anche nello studio di un altro nome noto della prima era “azzurra”: Cesare Previti. Trionfo per il centrodestra che col 52,9% (secondo la 4° proiezione della Rai) si riprende la Calabria dopo 5 anni di governo della coalizione a guida Pd, condizionata dagli scandali – l’ex governatore Oliverio è stato più volte indagato, anche dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri – e da una maggioranza sempre traballante. «Sono risultati enormi – ha detto la neo-governatrice – Tutti i ragazzi della Calabria devono poter tornare in questa terra e vivere qui».

Sul fronte opposto sembra essere stato proprio Pippo Callipo il salvagente di un Pd ai minimi storici, persino in Calabria: con lui, i dem calabresi hanno recuperato diversi punti percentuali e risultano il primo partito con oltre il 14% dei consensi.

Chi non nasconde l’entusiasmo è Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi era volato in Calabria per sostenere la Santelli: «Finalmente la Calabria può voltare pagina. Ora diventerà il simbolo del riscatto del Sud». Santelli guiderà una coalizione di centrodestra a guida paritaria: Forza Italia (11, 2%) e Lega (11%). Subito dietro, Fratelli d’Italia che raccoglie il 9% dei consensi. Una distribuzione quasi equa che condurrà probabilmente a una battaglia per la formazione della squadra di governo e per la definizione degli equilibri all’interno di una coalizione neonata. Neonata perché il governatore uscente Mario Oliverio ha tentato un «dirottamento politico» del proprio partito, il Pd, tenendo con il fiato sospeso tutti e non fissando la data delle elezioni fino all’ultimo giorno disponibile. Una circostanza che, ovviamente, ha fortemente condizionato lo svolgimento di una campagna elettorale. Nei primissimi giorni del periodo pre-elettorale, infatti, Mario Oliverio ha spinto fortemente per essere ricandidato, incontrando il secco “no” di Nicola Zingaretti e della nomenklatura dem. Ma anche nel centrodestra, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, candidato in pectore, è rimbalzato sul veto di Matteo Salvini che, alla fine è stato convinto a convergere su Jole Santelli. Guai anche in casa pentastellata: evidenti le tensioni tra i parlamentari del territorio e Nicola Morra – plenipotenziario del Movimento per gli affari calabresi – che non avrebbe voluto candidare il professore dell’Unical Francesco Aiello, finito poi nei bassifondi della classifica elettorale. Buona affermazione, invece, del candidato indipendente Carlo Tansi.

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