“Non si rappresentano casi acquisiti sul territorio nazionale: in Italia non c’è circolazione locale del virus”, ha detto il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, durante una conferenza stampa. “Abbiamo importato un soggetto che ha sviluppato i sintomi dopo il ritorno in Italia e ha avuto pochissimi contatti.
I colleghi della Cecchignola stanno tracciando tutti i contatti” dell’italiano risultato positivo al coronavirus e ricoverato da ieri allo Spallanzani, ha aggiunto ancora Giuseppe Ippolito che poi a chi gli chiedeva se al termine dei 14 giorni di quarantena i bambini che si trovano ora alla Cecchignola potranno regolarmente ritornare a scuola ha risposto: “Esatto! “La procedura riguarda tutte le persone che sono entrate in contatto”.
Nuova quarantena Riparte intanto la quarantena per i 55 italiani rientrati da Wuhan che si trovano alla Cecchignola. La nuova sorveglianza sanitaria riparte per 14 giorni a cominciare da ieri. La proposta è quella di dimettere gli italiani sotto osservazione alla Cecchignola dopo due test di controllo faringei negativi, ha detto il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani.
Bbc: calano per due giorni di fila i nuovi contagi Dopo il picco di quasi 4000 nuovi contagi da coronavirus registrati in Cina in un solo giorno il 5 febbraio, record assoluto dall’inizio dell’epidemia, gli ultimi dati pubblicati oggi mostrano che il numero di nuovi casi confermati è calato per due giorni consecutivi.
Lo riferisce la bbc che dedica una serie di grafici e mappe all’evoluzione dell’epidemia. Questa mattina la commissione sanitaria dell’Hubei ha confermato 2.447 nuovi casi nella provincia. Il ragazzo contagiato Il ragazzo italiano contagiato dal coronavirus, originario del Reggiano, ha 29 anni e fa il ricercatore negli Stati Uniti.
Si trovava in Cina a Wuhan per una vacanza in occasione del Capodanno cinese insieme alla sua fidanzata, una ragazza cinese della zona. Il giovane sarebbe stato in Cina per un breve periodo prima di essere rimpatriato insieme agli altri italiani. La famiglia del ragazzo da questa mattina, dopo aver scambiato alcune parole col sindaco di Luzzara, si è chiusa nel silenzio.
L’italiano sotto osservazione “E’ in buone condizioni generali”, comunque, il paziente italiano risultato positivo al virus. Lo si apprende dal bollettino medico dello Spallanzani. “Presenta lieve febbricola e lieve iperemia congiuntivale. Il quadro clinico e quello radiologico polmonare sono negativi.
Il paziente inizierà in giornata la terapia antivirale”. Negativi i test con tampone faringeo per la rilevazione del coronavirus effettuati finora sugli italiani che si trovano alla Cecchignola dopo essere rientrati da Wuhan, test che verranno ripetuti. “Anche se non si può escludere del tutto, ritengo molto improbabile che l’italiano risultato positivo al coronavirus possa avere trasmesso l’infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati, come lui, dalla città cinese di Wuhan e tuttora in osservazione alla città militare della Cecchignola”.
Lo afferma il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza. La telefonata di Speranza Telefonata questa mattina del ministro della Salute Roberto Speranza al giovane italiano risultato positivo al coronavirus. Una chiamata per accertarsi delle condizioni del paziente e per esprimere vicinanza.
“Mi sento bene” “Sto bene, mi sento tranquillo. Al momento non ho nessun disagio particolare”. Sono le parole riferite agli altri italiani in quarantena dal giovane di 29 anni ricoverato all’ospedale Spallanzani di Roma e risultato positivo al test del coronavirus, dopo il tampone effettuato alla Cecchignola, dove si trovava assieme agli altri 55 italiani.
Questi ultimi lo seguono e lo supportano costantemente, anche a distanza. La coppia cinese “I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus, sono tuttora nella terapia intensiva del nostro Istituto”. E’ quanto emerge dal nuovo bollettino medico dello Spallanzani.
“Le loro condizioni cliniche sono ancora invariate, con parametri emodinamici stabili – prosegue l’ospedale -. Sono attualmente in trattamento antivirale con il farmaco Remdesivir. La prognosi è tuttora riservata”. Dal bollettino emerge che “sono stati valutati, ad oggi, 44 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 33 risultati negativi al test sono stati dimessi”.
“Continua la quarantena per le 20 persone che sono state in contatto con i due coniugi cinesi attualmente ricoverati allo Spallanzani”. I controlli italiani Nella sola giornata di ieri sono state controllate con le procedure sanitarie disposte per il rischio coronavirus quasi 100mila persone, arrivate negli aeroporti italiani con 868 voli internazionali.
Dei 98.572 passeggeri controllati, è emerso nella riunione del Comitato operativo della Protezione Civile, 8 sono risultati avere una temperatura superiore ai 37.5: immediatamente sono scattati i controlli aggiuntivi nelle strutture sanitarie negli aeroporti che hanno escluso sintomi o patologie riconducibili al virus.
Per gli 8 non è stato dunque disposto alcun ricovero. Spazio aereo I voli tra Italia e Cina resteranno chiusi così come previsto dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il 31 gennaio 2020 e si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane.
Lo ha confermato la task force sul coronavirus riunitasi questa mattina al ministero dopo che in mattinata la portavoce del ministero degli Esteri cinese aveva riferito di una apertura dell’Italia sui collegamenti dopo l’incontro tra il vice ministro Qin Gang e l’ambasciatore italiano Luca Ferrari.
L’intervento di Di Maio “Il blocco dei voli è una misura presa per affrontare l’emergenza nell’immediato e finché le autorità sanitarie ci diranno che è opportuna continueremo a tenerla in atto. Noi abbiamo dichiarato lo stato d’emergenza per questa vicenda del coronavirus – ha ricordato il titolare della Farnesina – perché avevamo bisogno di strumenti e risorse, ad esempio per attrezzare i nostri aeroporti con i termoscanner ed altre infrastrutture che ci consentano di controllare al meglio i flussi in arrivo di persone”.
Il ministro ha quindi riferito che nei prossimi giorni dovrebbe tenersi una riunione dei responsabilità della Sanità dei Paesi Ue che “potranno coordinarsi ancora meglio e questo è sempre un bene, perché come Europa dobbiamo ragionare sempre nella visione di soluzioni coordinate”. Stop ai centri per i visti in Cina L’Italia chiude in via temporanea i suoi centri per i visti in Cina fino al 16 febbraio allo scopo di ridurre il rischio di contagio da coronavirus.
Lo si legge in un avviso postato oggi sul sito dell’ambasciata d’Italia a Pechino. A meno di ulteriori avvisi, la riapertura è attesa per il 17 febbraio. L’area dell’ambasciata è aperta solo a chi ha preso appuntamenti in anticipo e per questioni d’emergenza. Pechino: oltre 400 cinesi tornati in Italia “Al 7 febbraio, oltre 400 cittadini cinesi bloccati sono tornati in Cina dall’Italia via Sichuan Airlines”. Lo scrive sul proprio account Twitter ufficiale il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, senza fornire ulteriori spiegazioni.
“Non c’è posto migliore per festeggiare la festa della Lanterne”, l’ultimo giorno di festività legate al capodanno lunare, “che a casa!”. Il trasporto aereo è un fattore di tensione nei rapporti bilaterali tra Roma e Pechino: l’Italia ha ribadito oggi il blocco dei voli da e per la Cina deciso settimana scorsa sui timori di contagio da coronavirus, dopo la notizia riportata dall’agenzia Xinhua di un accordo tra i due Paesi per la ripresa temporanea di alcuni voli.
I 35 italiani sulla nave giapponese Salgono a 61 i casi di positività al coronavirus registrati sulla nave da crociera Diamond Princess della Carnival Japan nella baia di Yokohama, in quarantena al largo del Giappone. A bordo della nave ci sono anche 35 italiani di cui 25 membri dell’equipaggio, compreso il comandante. Ieri la Farnesina ha precisato che non c’erano italiani tra i primi 20 trovati positivi. Il bilancio del contagio Il numero dei morti a causa del coronavirus è stato aggiornato a 637 dalla commissione sanitaria nazionale cinese.
Superati anche i 30.000 casi di positività in Cina. Attualmente sono 31.211 i contagiati. La provincia maggiormente colpita resta quella di Hubei, che ha registrato 69 nuove vittime nelle ultime 24 ore. Dei contagiati, 4.800 sono in gravi condizioni. In totale, le autorità sanitarie hanno sottoposto a test 273 persone a bordo della nave. “I risultati dei restanti 171 test – ha spiegato il ministro della Salute, Katsunobu Kato – hanno dato altre 41 positività. Oggi saranno trasportati negli ospedali in diverse prefetture, e ora ci stiamo preparando per questo. In totale, su 273 analisi, 61 sono risultati positivi”.
Un caso in Corea Una donna è stata la prima persona in Corea del Nord a risultare positiva al coronavirus: lo riporta il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo, citando una fonte anonima del Nord, secondo cui la donna avrebbe accusato i sintomi a Pyongyang al rientro da un viaggio in Cina. I media nordcoreani non hanno confermato alcun caso finora, ma hanno dato conto del rafforzamento delle misure di prevenzione e della massima allerta lanciata dalle autorità, sfociata anche nella chiusura della frontiera con la Cina.
Laviamoci le mani “Ci vorrà del tempo per sviluppare vaccini e terapie” efficaci contro il coronavirus. E’ l’avvertimento lanciato durante il briefing quitidiano a Ginevra dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, il quale ha esortato, “nel frattempo”, a rispettare le “semplici” norme generali di igiene personale, come “lavarsi le mani regolarmente” e “coprire il naso e la bocca quando si tossisce o si starnutisce”.
Mascherine esaurite In tutto il mondo si stanno esaurendo le mascherine e gli altri strumenti di protezione dall’epidemia di coronavirus. L’allarme è stato lanciato dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Il mondo deve fare fronte ad una carenza cronica di equipaggiamento per la protezione personale”, ha spiegato da Ginevra. Oms: “Non abbiamo dati su trasmissione asintomatica” “I dati suggeriscono che il coronavirus può essere trasmesso mentre una persona è malata. Questo include il contagio quando una persona ha sintomi molto lievi e talvolta non specifici.
Non abbiamo ancora dati che dimostrino la trasmissione prima che qualcuno si ammali” e manifesti sintomi. Lo afferma Cristiana Salvi, responsabile Relazioni Esterne, Emergenze Sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Europa. “Inizialmente – spiega Salvi – si diceva che uno studio sul gruppo di infezioni avvenute in Germania includesse una trasmissione” da paziente asintomatica, “tuttavia, dopo aver ottenuto ulteriori informazioni, è stato chiarito che la persona presentava sintomi durante il periodo” in cui è stata a contatto con gli altri pazienti, poi contagiati.
La Cina cresce meno Standard & Poor’s taglia al 5% le stime del Pil della Cina per 2020, a fronte del 5,7% ipotizzato in precedenza, a causa delle pesanti conseguenze dell’epidemia scatenata dal coronavirus di Wuhan. “La gran parte dell’impatto del coronavirus sarà registrato nel primo trimestre e la ripresa della Cina sarà più decisa entro il terzo trimestre dell’anno”, ha scritto in un report Shaun Roache, capo economista dell’Apac di S&P’s. L’agenzia di rating vede anche un rimbalzo nel 2021, fino al 6,4%, contro le previsioni precedenti del 5,6%.