Il Coronavirus viaggia su linee parallele. Quella legata alla cronaca, al numero reale dei morti, salito a 565 e quello dei conagi che a livello globale sono oggi 28mila, agli aggiornamenti che ci raccontano di una situazione ancora sotto controllo per l’Italia, dei 20 contagi a bordo della nave da crociera in quarantena al largo delle coste giapponesi e delle condizioni invariate dei due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani.
Poi ci sono le notizie che corrono su un filo diverso, quello dei social, e contro cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità continua da giorni la sua battaglia per tentare di arginare quella che l’Oms ha definito una vera e propria ‘infodemia’, una overdose di informazioni sul coronavirus spesso non affidabili.
E la lista è piuttosto lunga. Nella lista dei miti da sfatare, l’ultima – spiega l’Oms – è quella che mette in guardia dalla credenza che aglio, olio di sesamo, collutorio e acqua e sale possano aiutare a prevenire il contagio. L’Oms con tanto di infografiche su twitter spiega che non ci sono prove che il risciacquo regolare del naso con soluzione salina aiuti a proteggere dalle infezioni causate dal nuovo virus.
Come ha spiegato che esistono alcuni disinfettanti chimici come candeggina, cloro, solventi, etanolo, acido peracetico e cloroformio che non hanno nessun impatto sul virus se messi sulla pelle o sotto il naso e che possono invece rivelarsi pericolosi. Informazioni che man mano si aggiornano e vanno ad allungare la lista delle bufale da cui guardarsi, come quella che il virus si possa trasmettere attraverso pacchi o lettere, che possa esser prevenuto con il vaccino contro lo pneumococco o che colpisca soltanto gli anziani. Insomma, mentre il Coronovirus dilaga per il mondo, sui social lo fanno le fake news e l’Organizzazione mondiale della sanità si ritrova impegnata si due fronti: da una parte il controllo dei dati dell’epidemia, dall’altra il bisogno di combattere la disinformazione.