Il bilancio delle vittime dell’epidemia di coronavirus si è aggravato dopo che la provincia di Hubei, colpita duramente, ha riportato 81 nuovi decessi. Il totale è ora di 724 morti, cifra superiore ai decessi provocati dal virus della sindrome respiratoria acuta grave (Sars), che ha causato la morte di 650 persone nella Cina continentale e ad Hong Kong nel periodo 2002-2003. I casi di contagio confermati in Cina sono invece 34.546.
Un americano morto a Wuhan. Statunitense è anche l’ultima vittima registrata a Wuhan, epicentro dell’epidemia: si tratta di un 60enne, la cui morte è stata confermata dall’ambasciata americana a Pechino: l’uomo, ricoverato in uno degli ospedali della città, è deceduto il 6 febbraio.
Rientra un altro gruppo di italiani. Per quanto riguarda gli italiani, invece, altri 9 connazionali rientreranno domenica mattina (prima a bordo di un aereo britannico, per essere quindi prelevati alla base Raf di Brizenorton da un secondo aereo italiano) per essere quindi sottoposti alla quarantena all’ospedale militare del Celio a Roma. Tra loro c’è anche Niccolò, il 17enne di Grado che, rimasto bloccato a Wuhan, non era potuto tornare in Italia il 2 febbraio assieme al primo gruppo di rimpatriati perché era febbricitante. Sottoposto ai controlli, è però poi risultato negativo al virus.