Slot machine, videolottery e altre apparecchiature per il gioco d’azzardo imposte con modalità mafiose ad attività commerciali di Roma e provincia. Sono 38 gli arresti effettuati dai carabinieri del Comando Provinciale della Capitale, che ha smantellato un’organizzazione a delinquere con a capo a Salvatore Nicitra, ritenuto uno degli ex boss della Banda della Magliana. Quest’ultimo è ritenuto dagli investigatori “il re di Roma Nord”, zona nella quale avrebbe monopolizzato il controllo del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo, che imponeva con carattere di esclusività agli esercenti.
“Io sono un boss, metto macchinette e slot machine dove voglio. Su tutta Roma”, diceva infatti Nicitra in un’intercettazione. E ancora: “Non ho più bisogno di spacciare droga e non ho più bisogno di azioni violente, perché ormai sono rispettato da tutti”. Siciliano di nascita e romano di adozione, negli anni ’80 Nicita fu referente di Enrico De Pedis per Primavalle, Casalotti, Montespaccato, Monte Mario e Aurelio. Dal giugno 2018 si trova in carcere perché coinvolto nella maxinchiesta sul clan Gambacurta.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, hanno consentito anche di far luce su cinque cold case avvenuti nel quartiere romano di Primavalle alla fine degli anni ’80 e uno all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa, che per gli inquirenti vedrebbero coinvolto Salvatore Nicitra allo scopo di consolidare il proprio potere criminale nei quartieri romani di Primavalle, Casalotti, Montespaccato, Monte Mario, Cassia ed Aurelio. Si tratta degli omicidi di Giampiero Caddeo, Paolino Angeli, Roberto Belardinelli e Valentino Belardinelli e del tentato omicidio di Franco Martinelli.
Gli arresti sono eseguiti nelle province di Roma, Viterbo, Terni, Padova, Lecce, ma anche in Spagna e Austria. Sequestrati anche beni, mobili e immobili, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.