Tutto pronto per le primarie in Usa, Trump: “Voglio scuotere un pò i democratici”

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Donald Trump vola in New Hampshire per un “grande rally” alla vigilia delle primarie democratiche che annuncia essere “una grande noia”. “Oggi sarò a Manchester in New Hampshire per un grande rally, voglio scuotere un po’ i democratici, hanno una situazione veramente noiosa”, ha annunciato su Twitter tornando ad attaccare e fare ironia sui democratici per il caos che si è verificato in Iowa dove ad una settimana dai caucus “ancora stiamo aspettando i risultati”.

Trump sembra confermare lo schema già applicato in Iowa, un grande comizio alla vigilia del voto per scegliere il candidato democratico che lo sfiderà a novembre, teso ad ‘oscurare’ l’appuntamento elettorale per gli avversari. Il presidente ha anticipato una “grande folla a Manchester” dove già da ieri sarebbero stati in fila fuori dall’arena della Southern New Hampshire University che sabato scorso ha accolto 12mila persone per un comizio dei democratici.

Primarie a parte lo scontro per il New Hampshire, un stato ormai da decenni considerato uno swing state, sarà particolarmente accanito: nel 2016 Hillary Clinton vinse per meno 3mila voti, con una percentuale pari allo 0,4%. Nuove tensioni tra i Dem Intanto, tra i democratici tutti i buoni propositi sull’unità del partito contro l’unico vero rivale, il presidente statunitense, sono già andati in frantumi, complice il caos dei caucus in Iowa.

La guerra aperta che si sta ormai consumando, da giorni, tra i principali candidati democratici non farà altro che mettere a rischio le loro possibilità contro Trump, che continua a rafforzare il suo controllo sul partito ed è appena uscito vittorioso dal processo subito in Senato. E questo alla vigilia delle primarie in New Hampshire.

I risultati dell’Iowa, con l’ex sindaco Pete Buttigieg uscito vincitore – dopo quasi una settimana, a causa di problemi al sistema di trasmissione dei risultati dei singoli caucus – con 14 delegati nazionali, contro i 12 per Bernie Sanders, saranno probabilmente contestati dal senatore del Vermont, che ha dichiarato vittoria in quanto candidato più votato. Il ‘riconteggio’, tra l’altro, era già stato chiesto dal presidente del Comitato nazionale democratico, Tom Perez, per non minare la credibilità del processo elettorale.

Intanto, Trump non ha mancato di far sentire la sua voce in merito e ha scritto su Twitter che i democratici non sono in grado nemmeno di organizzare dei caucus. Altro motivo di tensione sono i cambiamenti alle regole per i prossimi dibattiti televisivi, che potrebbero consentire al miliardario Mike Bloomberg di salire per la prima volta sul palco prima del Super Tuesday del 3 marzo, quando saranno assegnati circa un terzo dei delegati per la Convention nazionale e appuntamento sul quale l’ex sindaco di New York ha puntato tutto.

Così, i sostenitori di Sanders hanno ricominciato ad attaccare il Comitato nazionale democratico, duramente contestato nel 2016 per aver favorito, secondo loro, Hillary Clinton (opinione poi suffragata da una serie di e-mail interne al partito pubblicate da WikiLeaks). Alla vigilia delle primarie in New Hampshire, un terzo degli elettori è ancora indeciso: questo potrebbe favorire Buttigieg, il candidato che appare più lanciato dopo i caucus dell’Iowa, che potrebbe inoltre soffiare una parte dei voti moderati indirizzati a Biden, indebolito dal risultato inaugurale e dalle prestazioni sottotono ai dibattiti.

Sanders guida sondaggi nazionali Il senatore del Vermont Bernie Sanders è balzato in testa nei sondaggi a livello nazionale dopo i caucus democratici dell’Iowa sui candidati in corsa per la presidenza. Secondo l’ultimo sondaggio di Quinnipiac, Sanders gode di una popolarità al 25% tra i democratici seguito da Joe Biden al 17%, Michael Bloomberg al 15%, Elizabeth Warren al 14% e Buttigieg al 10%. Il candidato che ha guadagnato più punti nell’ultimo mese è Bloomberg che ha speso centinaia di milioni di dollari in spot elettorali. A gennaio lo stesso sondaggio dava l’ex sindaco di New York all’8%. –

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