Il Piano per il Sud del Governo giallorosso verrà presentato stamani a Gioia Tauro dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte insieme al Ministro per il Mezzogiorno Giuseppe Provenzano. Come sede per la presentazione del piano è stato scelto l’auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore F. Severi.
L’appuntamento è per le ore 12. Un piano che secondo il governo dovrà puntare a dare vigore alle grandi risorse che costituiscono la grande ricchezza del Sud: il capitale umano, fisico, naturale e sociale. Nelle intenzioni del Governo Conte: lo sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno, sviluppando le tecnologie digitali e puntando sull’intermodalità del sistema dei trasporti come strade, ferrovie, porti, aeroporti. E poi la formazione per evitare lo spopolamento sempre più diffuso.
Ma Conte e Provenzano al di là delle intenzioni dovranno anche prendere impegni concreti affinché questi propositi di realizzino. A cominciare dalla Zes ritenuta da tutti come una sorta di miracolo che dovrà incentivare l’occupazione e lo sviluppo al Sud. Fin dal 2016 con l’accordo di programma firmato dal Mise, dal Mit, dalla Regione Calabria fu prevista la istituzione della Zes nel porto di Gioia Tauro.
In quella circostanza si chiarì che gli investimenti connessi allo svolgimento delle operazioni portuali sono ammissibili ai benefici della Zes. Ma in effetti non è così perché il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate qualifica le attività portuali e di logistica come rientranti nella generica dizione di attività trasporto che per legge sono escluse dal beneficio della Zes e il sistema identificandole come tali elimina l’attivazione dei benefici tra i quali il credito di imposta con il rischio che se non si dovesse correggere questa enorme contraddizione a Gioia Tauro nessuno farà più investimenti.
Stessa cosa avverrà in tutti gli altri porti ove è stata istituita la Zes che rischia di diventare una grandissima incompiuta. Un tema questo sul quale Conte e lo stesso Provenzano non potranno non esprimersi. Stessa cosa per quanto riguarda i fondi per circa 150 milioni di euro già finanziati per Gioia Tauro con i fondi Pon Reti e Infrastrutture fermi stranamente a Roma in attesa di trasferimento. C’è attesa di capire anche come evolverà la partita sul Commissariamento della Zes e del taglio di 300 milioni annunciato dal Ministro Provenzano alcuni mesi fa. Si attenderà di capire come il Governo vorrà intervenire per bloccare l’emorragia dell’abbandono dei giovani dal Sud e soprattutto con quali risorse e attraverso quali scelte e priorità perché dalla rinascita del Sud dipende la crescita dell’Italia.
Sul piano infrastrutturale a quello sociale e dei centri storici, dell’intermodalità della sanità e della scuola. Vedremo cosa diranno stamani il Presidente Conte e il Ministro Provenzano in un luogo simbolico per il Sud come Gioia Tauro terra di contraddizioni, si sofferenza sociale, di sogni bruciati. Luogo emblematico dove lo scontro con la ‘ndrangheta che conta diventa una delle prime emergenze, quasi la premessa per tutto il resto.