“C’è più di un Paese contro il rilancio dell’operazione Sophia. Quando ci si avvicina alla decisione finale, molti altri hanno alcune riluttanze. Oggi non penso ci sarà una decisione”: lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, arrivando al Consiglio Esteri Ue. “Lo possiamo fare al prossimo consiglio, se ci sono Stati che credono che occorrano più valutazioni” per convincersi che non produce effetti collaterali sulla migrazione. “Ho bisogno dell’unanimità e se non c’è,non si può fare”, ha aggiunto.
“In Libia il cessate il fuoco non c’è ancora, la tregua e l’embargo sulle armi sono state violate, il conflitto prosegue. Il processo politico di Berlino è ancora in corso, ma la situazione sul terreno è molto brutta”. Così Borrell, spiegando di aver ricevuto una lettera dall’inviato speciale dell’Onu Ghassan Salamé con gli ultimi aggiornamenti. “Il taglio sul petrolio sta indebolendo l’economia del Paese che perde circa 60 milioni di dollari al giorno”, ha aggiunto
L’ALLARME DELL’ONU: “La situazione in Libia resta molto preoccupante“. Lo ha detto l’inviato aggiunto dell’Onu Stephanie Williams, in conferenza stampa a Monaco, dopo il Follow up Committee sulla Libia. “Nonostante alcuni segnali positivi”, ha spiegato, la popolazione continua a soffrire e la situazione economica continua a deteriorarsi, esacerbata dal blocco del petrolio.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO: “Dobbiamo tenere il punto sull’embargo della armi. Ci vuole una missione dell’Unione Europea che sia in grado di bloccare l’ingresso delle armi in Libia. Noi crediamo che oltre al cessate il fuoco serva una missione di monitoraggio”. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo quanto si apprende, durante il suo intervento alla Riunione Ministeriale dell’International Follow-Up Committee sulla Libia, a Monaco.
L’EMERGENZA CONTINUA: Alarm Phone ha ricevuto nel pomeriggio di ieri una chiamata da una barca in pericolo con circa 40 persone in fuga dalla Libia. Lo ha scritto lo stesso servizio telefonico sul proprio account Twitter specificando che “sono nella zona Sar di Malta” e di aver informato “le autorità alle 17.01”. In un altro tweet delle 21 Alarm aggiunge: “La barca è ancora in pericolo in mare! Le autorità di Malta dicono solo che stanno investigando il caso. La barca è molto più vicina a Lampedusa che a Malta”. In ogni caso deve essere organizzato, si legge ancora, “il soccorso più veloce”.