Da Madrid al Kirghizistan, il coronavirus non ferma la marcia delle donne

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Da Madrid al Kirghizistan, passando per il ‘bollente’ confine greco-turco, né il timore di contagio da coronavirus né repressione e intimidazioni hanno fermato le marce delle donne per l’8 marzo, convocate per ricordare che le discriminazioni di genere in giro per il mondo non sembrano diminuire. Al confine fra Turchia e Grecia, affollata di migranti fatti arrivare dalle autorità di Ankara, alcune centinaia di donne hanno manifestato chiedendo che si lascino entrare in Europa i disperati. In Pakistan manifestazioni di donne in varie città hanno sfidato petizioni per vietarle e minacce violente dei fondamentalisti islamici. A Bishkek, capitale del Kirghizistan, dimostranti per i diritti delle donne hanno sfidato la polizia, che ha arrestato centinaia di loro, ma anche squadre mascherate e armate di manganelli. In Bielorussia la marcia per l’8 marzo ha avuto la forma di una carnevalata con molte manifestanti in costume. A Madrid alcune migliaia di donne hanno dato vita a un ‘cacerolazo’, battendo le pentole.

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