Coronavirus, aggiudicata la procedura per 1100 posti letto in terapia intensiva

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Sono 1.100 i nuovi posti letto in arrivo nel giro di 15 giorni nelle terapie intensive e sub intensive italiane grazie alla gara-lampo della Consip, la società del Tesoro per l’acquisto centralizzato di beni e servizi. Che ha aggiudicato la prima procedura negoziata d’urgenza per le attività di procurement relative all’epidemia da Coronavirus, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile. Entro 3 giorni saranno consegnati 119 ventilatori, 200 tra 4 e 7 giorni e 886 tra 8 e 15 giorni. Per altri 2.713, che consentono l’allestimento di altrettanti posti letto, la consegna è prevista tra 16 e 45 giorni. I supporti respiratori sono praticamente dei salvavita nel caso dei pazienti affetti da polmonite da Covid. La patologia in buona parte dei casi richiede un supporto respiratorio poichè attacca i polmoni mandando i pazienti in grave sofferenza respiratoria. Le nuove dotazioni si sono rese assolutamente necessarie a causa dell’elevato numero di contagiati che ha messo in crisi le strutture ospedaliere. Attualmente, secondo i dati forniti da sindacato medici ospedalieri Anaao Assomed, i posti in rianimazione su tutto il territorio italiano sono 5.200, di cui 900 privati. La media italiana è di 8,7 posti per 100 mila persone, nel Nord si può arrivare anche a 10 per 100 mila, mentre al Sud si scende a 7.

Una seconda procedura negoziata d’urgenza ha riguardato la gara per mascherine e guanti, fornitura di dispositivi di protezione individuale e apparecchiature elettromedicali, dispositivi e servizi connessi. Intanto nelle aziende che producono i dispositivi per la ventilazione assistita si lavora giorno e notte, come nel caso della Siare di Crespellano, in provincia di Bologna. L’azienda produce macchine respiratorie e ventilatori polmonari per i reparti di terapia intensiva e si è aggiudicata la commessa Consip per la fornitura di 500 macchine al mese fino a luglio. Tutta la produzione è stata contingentata dallo Stato italiano e gli ordini già pronti a partire verso l’estero sono stati bloccati. Per l’azienda significa di fatto quadruplicare in questi mesi la produzione attuale: per farlo il governo invierà nei prossimi giorni 25 tecnici montatori militari che lavorano per aziende dello Stato ad affiancare i 30 dipendenti dell’azienda, e che dopo due giorni di formazione entreranno in servizio. Nel frattempo le 320 macchine già pronte e originariamente destinate all’estero sono state ‘deviate’ verso ospedali italiani: 90 in Lombardia, 174 per l’Emilia-Romagna, 56 in Piemonte, sulla base delle indicazioni ricevute dalle autorità sanitarie.

“Le nostre macchine – spiega il fondatore Giuseppe Preziosa – sostituiscono l’attività dei polmoni, che sono la prima cosa ad andare in crisi in questi casi. Finora abbiamo lavorato soprattutto per l’estero, dove realizziamo il 92% del fatturato”. E “ci sono altre 80 imprese, tutte italiane, che collaborano con noi e che in questi giorni stanno lavorando anche di notte per non farci mancare il materiale necessario”. A Crespellano infatti c’è la ricerca e lo sviluppo, la progettazione e il montaggio, ma senza i componenti che arrivano da tutta Italia nulla si potrebbe fare. La Siare nel 2019 ha avuto ricavi per quasi 11 milioni, quest’anno si arriverà probabilmente attorno ai 30 milioni.

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