Coronavirus, crescono i casi di pedofilia online con i bambini a casa

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“Esiste un contagio del male: chi è non-uomo disumanizza gli altri, ogni delitto si irradia, si trapianta intorno a sé, corrompe le coscienze e si circonda di complici sottratti con la paura o la seduzione”.

Quanta verità in queste poche ma importanti parole scritte da Primo Levi.
In questi giorni di grande paura, in tutto il mondo, per un virus killer che sta mietendo vittime, i pedofili non si fermano. Anzi pescano nel torbido. Approfittano della presenza a casa dei più piccoli per cercare di adescarli e di farli entrare nella loro pericolosissima rete.

In Italia moltissimi genitori sono intenti a lavorare al computer, collegati per diverse ore e magari contemporaneamente impegnati al telefono. I bambini, quando non sono collegati con le insegnanti o non fanno i compiti, giocano o leggono spesso sono soli nella loro stanza con il loro smartphone. E così i criminali della rete si sono messi all’opera, pensando di trovare un terreno fertile. E’ il caso di dirlo: paura nella paura. Orrore aggiungiamo di chi da sciacallo approfitta di un momento di allarme generale per fare i soldi con le immagini pedo pornografiche dei bambini. La Polizia postale ha esaminato le 261 denunce presentate ai compartimenti territoriali nelle ultime due settimane: ben 47 riguardano casi di pedofilia e ha detto a chiare lettere ai genitori: “è estremamente pericoloso lasciare da soli i minori, costretti a restare in casa in questi giorni, a navigare liberamente in rete. Così i pedofili trovano terreno fertile”.

Notizie queste che non trovano facilmente spazio anche sui media. In un Paese dilaniato dal Covid 19. E mentre la macchina della solidarietà si muove e la situazione si fa sempre più complicata è opportuno rilanciare, noi che abbiamo sempre creduto ai diritti dei più piccoli, l’appello di un sacerdote da sempre in prima linea su questo fronte, Don Fortunato Di Noto. Ha sottolineato come i pedofili e i pedopornografi non si fermano, neanche nel periodo del Coronavirus. Aumentano con i loro adescamenti la produzione e la divulgazione di materiale. L’Associazione Meter, presieduta da Don Di Noto dal 1 marzo al 16 marzo ha inoltrato 138 segnalazioni, denunciato  182 chat pedofile (migliaia di utenti) e  19.809 video e foto pedopornografiche. Le segnalazioni dettagliate e documentate di Meter, che conferma, anche in questo periodo di emergenza Coronavirus, l’impegno a tutela per i minori.

Il traffico di materiale, sia vecchio che di nuova produzione, non si arresta, anzi, trova maggiore diffusione e business, peggio ancora i tentativi di adescamento. Uno scempio e una violenza inaudita.

L’appello di Don Di Noto (Meter): L’aumento esponenziale dell’uso dello smartphone e di Internet, fatto molto positivo in questo periodo di giusta forzatura di restare a casa, espone, se non vigilati, al rischio, soprattutto i minori di naufragare in chat pericolose dove gente senza scrupolo adesca e chiede foto e video per i loro traffici turpi e ricattatori., approfittando della solitudine e della fragilità. Le segnalazioni (documentate) dimostrano questo pericolo. Da qui l’appello: utilizzate internet, usufruite delle piattaforme social ma sempre con prudenza e intelligenza. Rivolgetevi sempre, cari ragazzi e adulti, senza esitazione se siete in pericolo”.

E’ davvero incredibile che tutto questo accada. Non troviamo il modo di definire quanto sta accadendo.

Ha scritto Simon Weil: “Quando si compie il male, non lo si conosce, perché il male fugge la luce”.

E il male che si nasconde nella rete è davvero oscuro, a volte impercettibile.

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