Coronavirus: Milano sotto pressione, spread risale oltre i 200

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Piazza Affari si conferma pesante (Ftse Mib -3,5%) con il nuovo Dpcm che di fatto blocca tutte le attività industriali non necessarie con lo scopo di contenere l’emergenza coronavirus. A parte Juventus (+4,73%), Diasoirin /+1,52%) e Ubi Banca ( +0,55%) prevale il segno meno sul paniere dei titoli principali. Sotto pressione in particolare Cnh (-9,92%), Stm (-6,71%), Fca (-5,94%) e Leonardo (-5,81%),, ossia la componente industriale del listino insieme a Buzzi (-4,56), che sconta anche il blocco dei cantieri, e Ferrari (-4%). Forti vendite anche su Recordati (-3,88%), Pirelli (-3,8%) e Tenaris (-3,75%), mentre Eni (-3,15%) e Saipem (-3,25%) scontano l’ennesimo celo del greggio. In difficoltà anche i bancari da Unicredit (-5%) a Intesa (-4%), Mediobanca (-3%) e Banco Bpm (-2%), con lo spread in risalita a quota 204 punti base. Contiene il calo Atlantia (-1,4%), penalizzata in apertura dalla nuova stretta sugli spostamenti.

Avvio di settimana in caduta libera per le Borse europee che scontano ancora l’emergenza globale per il coronavirus. L’indice Stoxx 50 perde il 4,23% replicando il rosso delle Piazze asiatiche. Tra i listini non si salva nessuno con Parigi che lascia sul terreno oltre il 4%, Francoforte il 4,66%, Londra il 4,68%, Milano il 3,49%. Lo spread tra Btp e Bund sale a 204 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,67%. Sul fronte dei cambi l’euro è in lieve rialzo con la moneta unica avanza dello 0,37% a 1,069 dollari. Mentre il petrolio ancora è in ribasso con il Brent che accusa il calo maggiore segnando un -5,9% a 25,4 dollari al barile. A Piazza Affari i titoli peggiori sono Cnh (-11,76%) che ha annunciato il cambio al vertice. Nella stessa galassia Fca perde il 5,18%, Exor il 6,29%. In campo bancario segnano il passo Unicredit (-5%), Intesa (-4%), Mediobanca (-3%) e Banco Bpm (-2%). In controtendenza Ubi (+0,55%) con Juventus (+4,73%), Diasoirin (+1,52%).

Lo spread tra Btp e Bund sale a 204 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,67%.

Petrolio ancora in ribasso con il Brent che accusa il calo maggiore segnando un -5,9% a 25,4 dollari al barile. Il greggio Wti perde l’1,8% a 22,2 dollari.

L’avanzata del coronavirus in tutto il mondo, con i rischi per l’intero sistema economico ha spaventato i mercati di Asia e Pacifico in avvio di settimana

La Borsa di Tokyo termina la prima seduta della settimana in netto rialzo grazie al possibile rinvio delle Olimpiadi da parte del Cio a causa dell’espansione del coronavirus, misura molto meno drastica dell’ipotesi di cancellazione totale dei Giochi emersa in un primo momento, Il Nikkei avanza del 2,02% a quota 16.887,78, e un guadagno di 334 punti.

Le Borse cinesi chiudono la seduta in brusca frenata tra i timori sulla diffusione della pandemia del nuovo coronavirus: l’indice Composite di Shanghai cede il 3,11%, a 2.660,17 punti, mentre quello di Shenzhen perde il 4,26%, a quota 1.631,88.

La Borsa di Seul chiude gli scambi con un nuovo crollo tra i timori sul’avanzata del coronavirus a livello globale e il fallimento del primo voto procedurale al Senato Usa sul pacchetto anti pandemia da 1.600 miliardi di dollari: l’indice Kospi, dopo un stop alle contrattazioni per eccesso di ribasso, brucia 83,69 punti, a 1.482,46, con una perdita del 5,34%. Sul fronte valutario, il dollaro recupera terreno e sale a 1.266,5 won.

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