Dopo coronavirus, la Shut-In Economy protagonista per effetto dei cambiamenti sociali ed individuali

Analisi economica di Riccardo Cacelli, Ceo della Cacelli Group Ltd

Londra – Oggi il Centro Studi di Confindustria indica un “impatto drammatico sull’economia reale non solo in Italia”, dell’emergenza coronavirus. “E’ stata decisa la chiusura del 57% delle attivitĆ  industriali a partire dal 23 marzo (48% della produzione); il restante 43% di imprese ha continuato a lavorare a un ritmo molto ridotto, con poche eccezioni (alimentari e farmaceutico)”.
Le prospettive per i prossimi mesi sono “piĆ¹ negative di quanto osservato nel primo trimestre: la variazione acquisita nel secondo ĆØ di -12,5% e la caduta dell’attivitĆ  potrebbe raggiungere almeno il 15%.

Ma cosa cambiera’ nelle persone?
Storicamente la fine di unā€™epidemia porta sempre con sĆ© una ripresa brusca dellā€™economia, una ripartenza accelerata dei consumi dopo unā€™isolamento di mesi, quando riapriranno bar, ristoranti, teatri, cinema, discoteche, stadi, e voglia di fare vacanza.

Goldman Sachs prevede per i Paesi piĆ¹ colpiti un crollo della domanda che puĆ² condurre verso una riduzione del PIL dal 2,4% fino a piĆ¹ del 5%.

Questo vuol dire che molte imprese non ce la faranno, mentre quelle che riusciranno a resistere dovranno necessariamente reinventare i loro business.
Ed ecco entrare in gioco la shut-in economy.

Shut-In Economy significa ā€œeconomia chiusaā€, o ā€œeconomia tra i confiniā€, fa riferimento a tutto ciĆ² che ĆØ on demand, ordinato da casa, chiesto e usufruito online.
Il trend di questo tipo di economia era giĆ  fortemente in ascesa negli ultimi anni Ma oggi la Shut-in Economy ĆØ stata catapultata violentemente nella realtĆ  quotidiana di tutti, anche coloro che erano meno esperti o pronti.

Ma attenzione, secondo me questo processo non sarĆ  temporaneo.

Con la popolazione costretta in casa, diventa protagonista ovvero in grado di portare avanti imprese e garantire servizi che, fino a poche settimane fa, era impossibile pensare ed attuare.
Ed il cambiamento delle abitudini di tutti noi portera’ la Shut-In economy ad essere la protagonista indispensabile per i prossimi decenni.

Questo vuol dire che molte imprese non ce la faranno a rimanere sul mercato.
Quelle che riusciranno a resistere dovranno necessariamente modificare la propria strategia.

Chi ha letto la recente analisi realizzata dal MIT Technology Review, ā€œWeā€™re not going back to normalā€ sa che: ā€œPer fermare il coronavirus dovremo cambiare radicalmente quasi tutto ciĆ² che facciamo: come lavoriamo, facciamo sport, socializziamo, acquistiamo, gestiamo la nostra salute, educhiamo i nostri figli, ci prendiamo cura dei membri della famiglia.
Vogliamo tutti che le cose tornino rapidamente alla normalitĆ , ma quello che la maggior parte di noi probabilmente non ha ancora realizzato – e lo farĆ  presto – ĆØ che le cose non torneranno alla normalitĆ  dopo alcune settimane o mesi. Alcune cose non torneranno mai come prima
ā€.

Le imprese che cambieranno, sopravviveranno.

Riccardo Cacelli</a>

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Business Advisor in Advanced Air Mobility and Urban Air Mobility, Unconvetional Marketing, Blue Ocean Strategy www.cacelli.com r.cacelli@cacelli.com

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