Coronavirus, oltre 65.000 morti nel mondo. In Usa nuovo record di decessi

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I casi di coronavirus nel mondo hanno superato quota 1,2 milioni, mentre il numero dei morti si avvia velocemente verso la soglia dei 65.000: lo rende noto la Johns Hopkins University. Nel suo ultimo bollettino l’università americana specifica che i contagi sono ora 1.203.099, i decessi 64.774 ed il numero dei guariti 246.893.

Da quando l’emergenza coronavirus è esplosa almeno 430.000 persone sono giunte negli Usa su voli diretti dalla Cina, 40.000 negli ultimi 2 mesi, dopo che Trump ha varato la stretta sui viaggi. Lo riporta il New York Times, secondo cui i passeggeri sono di nazionalità diverse e sbarcati a Los Angeles, San Francisco, New York, Newark Chicago, Seattle e Detroit. In migliaia sono arrivati da Wuhan e molti voli sono continuati fino alla scorsa settimana da Pechino a Los Angeles, San Francisco e New York, con passeggeri esenti dal divieto di ingresso negli Usa.

La Cina si è fermata e ha onorato la memoria delle oltre 3.300 vittime del coronavirus e dei primi 14 ‘martiri’ caduti in prima linea nell’Hubei lottando contro la pandemia. L’intero Paese s’è raccolto in silenzio alle 10 (le 4 in Italia) per 3 minuti e nell’aria sono risuonate sirene e clacson di auto. Il presidente Xi Jinping e i vertici di Partito comunista e governo, tutti con un fiore bianco sul petto, hanno tenuto una cerimonia alla Zhongnanhai, compound di Pechino della leadership, sostando in raccoglimento davanti alla bandiera nazionale cinese a mezz’asta.

Gli Stati Uniti hanno superato i 300 mila casi di persone positive al coronavirus. I contagiati sono 300.915, mentre anche le vittime aumentano di ora in ora: il bilancio e’ di almeno 8.175 morti. I dati sono della John Hopkins University.

Un crescente numero di persone giovani o comunque sotto i 60 anni si sta ammalando gravemente o sta morendo a causa del coronavirus: lo ha detto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell’Oms, secondo quanto riporta l’Independent. “Stiamo vedendo un maggior numero di persone più giovani gravemente malate”, ha affermato l’esperta. “Nel complesso gran parte delle persone affette gravemente da questa malattia e ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono più anziane e sono persone con malattie pregresse – ha proseguito -. Ma in alcuni Paesi stiamo vedendo individui sulla trentina, la quarantina e la cinquantina che vengono ricoverati in terapia intensiva e muoiono”. Come è noto, il virus non risparmia nemmeno i bambini. Finora, tra gli altri, un bimbo è morto negli Usa, uno nel Regno Unito e una bambina in Belgio. Inoltre, un neonato è morto nello Stato dell’Illinois e sono decine i bambini nel mondo risultati positivi ai test.

I nuovi casi di coronavirus a Tokyo hanno superato per la prima volta quota 100 in 24 ore, segnando così un nuovo record giornaliero. L’ultimo bollettino del governo metropolitano – soggetto a ulteriori aggiornamenti in serata – indica che 118 persone sono risultate positive nella giornata di sabato, portando il totale nella capitale a quota 891. Aumenta così la pressione sul premier Shinzo Abe per decretare lo stato di emergenza. Fino a ieri le persone ammesse negli ospedali di Tokyo erano 704, fanno notare i media, un dato che era già molto vicino al limite di 750 posti letto riservati ai pazienti di coronavirus. Intanto, per il secondo fine settimana consecutivo le strade delle capitale sono semi-deserte in seguito all’invito della governatrice Yuriko Koike ai cittadini a stare a casa ed uscire solo per motivi essenziali.

Il bel tempo previsto in questo weekend in gran parte del Regno Unito alimenta i timori di una nuova ondata di trasgressioni al lockdown e di passeggiate collettive non giustificate. Lo riportano oggi i media, evidenziando il moltiplicarsi dei moniti da parte del governo e della polizia, chiamata a rafforzare i pattugliamenti. “State a casa”, ha ribadito ai britannici nelle ultime ore il ministro della Sanità, Matt Hancock, in questa fase “è l’unico modo per proteggere voi e le vostre famiglie dalla malattia”, il cui contagio continua a diffondersi nel Regno. “Non è una richiesta, è una direttiva” valida anche nel weekend, ha avvertito ieri, ricordando indirettamente come la polizia abbia ora poteri speciali di controllo, di fermo e di fare multe. Casi di contagio e scarsa tutela dell’azienda vengono intanto denunciati fra gli equipaggi dei residui voli a lungo raggio di British Airways. Mentre il Times cita un esperto, l’epidemiologo Graham Medley, uno dei consulenti del governo di Boris Johnson sui modelli di previsione sull’epidemia, che torna a paventare un possibile fallimento del lockdown e la mancanza in quel caso di un piano B: piano che a suo dire dovrebbe essere riprendere in considerazione l’ipotesi – già evocata e poi scartata con l’espressione ‘immunità di gregge’ – di arrendersi all’idea di una diffusione inevitabile del virus, seppure in forma “meno mortale possibile”, nella speranza che gradualmente possa produrre una massa critica di persone immuni.

Allarme coronavirus anche per Carrie Symonds, compagna e promessa sposa 31enne di Boris Johnson, da qualche mese in attesa di un figlio dal premier conservatore britannico. Symonds, riferisce Sky News, è in isolamento a letto da una settimana con i sintomi del Covid-19, anche se a differenza di Johnson non è stata al momento testata. Il premier è a sua volta auto-isolato da otto giorni con sintomi “lievi” ma persistenti dopo il tampone risultato positivo. La coppia vive al momento in alloggi separati a scopo precauzionale

L’India ha registrato ieri un record di 601 nuovi casi di coronavirus: lo ha reso noto il ministero della Sanità del Paese, secondo quanto riporta la Cnn. Si tratta di un incremento del 26% rispetto a giovedì. I dati della Johns Hopkins University indicano intanto che il totale dei contagi in India ha raggiunto quota 3.082, con 86 decessi e 229 persone guarite. L’impennata dei casi giornalieri, secondo un funzionario del ministero della Sanità, è legata ad un raduno religioso che ha avuto luogo in una moschea di New Delhi il mese scorso. Finora 647 casi sono stati collegati direttamente a questo raduno e tutte le persone contagiate sono state identificate e poste in isolamento.

Con altre 809 nuove vittime nelle ultime 24 ore, sale a 11.744 il bilancio dei morti per il coronavirus in Spagna. Secondo i dati odierni del ministero della Salute citati dalla Efe, inoltre, i nuovi contagi sono 7.026 che porta il totale a 124.736 casi in tutta la Spagna, che diventa il secondo Paese al mondo più colpito per numero di casi dopo gli Stati Uniti.

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