Saranno due le fasi di ‘restart’ negli atenei italiani: una prima, di completamento di questo semestre, fino a luglio, con attività individuali in presenza solo per la ricerca mentre tutte le lezioni verranno svolte on line. Da settembre si avrà un modello misto, “avviando attività in presenza con un modello molto flessibile, che possa essere adattato secondo le diverse realtà territoriali ma anche tenendo conto dell’affollamento dei diversi corsi di laurea”. Il ministro dell’Università Gaetano Manfredi ne ha parlato in audizione alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera, presieduta da Luigi Gallo (M5S) che si è svolta – è la prima volta – in modalità ‘da remoto’, con tanto di domande da parte dei commissari.
Difficile invece che gli studenti delle scuole rientrino in aula entro il 18 maggio, “sarebbe estremamente rischioso. Le scuole andrebbero riaperte comunque non prima di settembre”, ha osservato il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco. Le scuole, ha spiegato il virologo, “non andrebbero comunque riaperte prima di settembre, riaprirle a maggio sarebbe un enorme rischio, perchè gli istituti scolastici rappresentano un concentrato di soggetti a contatto tra loro e dove la distanza di sicurezza è difficilmente realizzabile”.
In audizione Manfredi ha reso noto anche che obiettivo del governo è aumentare la platea delle borse di specializzazione: oggi arriva a circa 9 mila, la proposta è di inserire altre 5 mila borse per poter garantire un maggior numero di medici specializzati soprattutto nelle aree critiche. “I giovani messi in campo in questa situazione di emergenza – ha osservato il ministro – hanno dimostrato grande professionalità testimoniando con concretezza la validità dei percorsi formativi”.
Il titolare del dicastero dell’Università ha poi comunicato di aver appena firmato fa il primo decreto applicativo per Medicina e Chirurgia che consentirà agli atenei – il provvedimento è concordato con la Conferenza rettori e i presidi delle facoltà di Medicina – di poter riconoscere le attività di tirocinio in questa fase ed evitare danni a chi non ha potuto terminare di svolgere tirocini.
L’anno accademico quest’anno è stato prolungato, durerà fino a giugno 2020, si sta valutando anche di sostenere gli affitti agli studenti fuori casa e in generale il diritto allo studio.
L’università on line ha avuto ottime performance: sono oltre 26 mila gli studenti che si sono laureati a distanza, le università nel giro di una settimana in media hanno organizzato lezioni da remoto, i corsi vengono seguiti da circa 1 milione e 200 mila studenti, ovvero più dell’80% degli studenti universitari, con una frequenza aumentata, in alcuni casi, rispetto a quella che si aveva in aula. Gli esami a distanza si fanno già nel 95% degli atenei – fa sapere il ministero – e si punta ad aumentare la percentuale.