E’ stata rinviata per la sesta volta l’udienza in cui deve essere deciso se prolungare di altri 15 giorni la custodia cautelare di Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell’università di Bologna in carcere al Cairo con l’accusa di propaganda sovversiva. Lo ha riferito all’ANSA una sua legale, Hoda Nasrallah. Come i precedenti, anche questo rinvio è dovuto al coronavirus, ha detto un altro suo avvocato, Walid Hassan.
“Chiediamo un chiarimento al Procuratore generale sulla legalità della detenzione cautelare in corso senza ordinanza giudiziaria”. Così su Facebook la rete di attivisti ‘Patrick Libero’.
“Comprendiamo che l’attuale situazione di emergenza presenta reali difficoltà per le procedure normali, ma quello che non capiamo e non accettiamo è che questo avvenga a scapito della legalità della detenzione delle persone e della loro sicurezza”, proseguono. “La situazione attuale è illegale e non possiamo nemmeno rivolgerci al tribunale per risolverla, poiché il lavoro nei tribunali è molto limitato a causa dell’emergenza Covid-19. Questa situazione invia il messaggio che anche nelle situazioni più pericolose la prima scelta rimane quella di mettere a rischio la libertà, la salute e la vita delle persone”.
“Amnesty è convinta più che mai che occorra cambiare strategia” sul caso di George Patrick Zaky. “Nelle prossime ore – anticipa all’ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia – contatteremo tutti i partner coinvolti nella campagna per rilasciare Zaky, in particolare quelli istituzionali, per avviare azioni comuni che abbiano un obiettivo diverso: rilasciare immediatamente Patrick per motivi di salute”.