“Ora l’emergenza in corso non fa che confermare l’urgenza di rispondere alle istanze di cambiamento espresse dai cittadini europei, per sviluppare ancora di più il “fermento di una comunità più profonda”. Tessere le fila del nostro destino comune è un dovere al quale non possiamo sottrarci”. Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in occasione del Giorno dell’Europa.
“Solo più Europa permetterà di affrontare in modo più efficace la pandemia sul piano della ricerca, della difesa della salute e della ripresa economica. Saremmo tutti più in difficoltà se non potessimo disporre di quella necessaria rete di condivisione che lega i nostri popoli attraverso le istituzioni comuni. Avvertiamo la responsabilità di unirci nel sostegno alle vigorose misure di risposta alla crisi e alle sue conseguenze. Alle misure già decise e a quelle ancora da assumere”.
“Il 9 maggio 1950, Robert Schumann, uno dei padri dell’Europa, in una dichiarazione divenuta celebre, immaginava un continente unito sul piano economico e – in prospettiva – sul piano politico, per superare la pesante eredità della guerra e come punto di partenza di un ambizioso processo di integrazione fra Paesi. Il cammino dell’Unione europea è passato attraverso fasi di fiducia e periodi di difficoltà, ma non venendo mai meno alla sua fondamentale promessa di pace, stabilità e prosperità per i popoli europei. La visione di una generazione di intellettuali e uomini politici che per il bene comune della famiglia europea seppe superare divisioni antiche ci deve sostenere anche nelle attuali difficili circostanze”.
“Settant’anni fa siamo partiti dicendo ‘mai più la guerra’, 70 anni dopo dobbiamo dire ‘mai più morti per fame e mai più morti nel Mediterraneo’. Le persone e la società civile sono il motore del progetto europeo. Solo ripartendo dal basso potremo riformare l’Unione mettendo al centro gli interessi dei cittadini europei”. Così il presidente David Sassoli aprendo l’evento organizzato dal Parlamento europeo in occasione della Festa dell’Europa, a cui prendono parte i rappresentanti di diverse ong. “Se c’è una cosa che questa crisi sanitaria ha mostrato agli occhi dei cittadini è che l’Europa ha già dentro una grande risorsa: la società civile – ha detto – donne e uomini che si sono rimboccati le maniche mettendosi a disposizione per sostenere chi era in difficoltà. E con loro, i nostri giovani, che in questi mesi difficili sono stati l’anima delle nostre famiglie e il motore della macchina della solidarietà che ha prodotto coesione, vicinanza, amicizia, legami di straordinaria umanità”. “È nostro compito rilanciare il principio della democrazia partecipativa”, ha affermato Sassoli.