L’app ‘Immuni’ per il contact tracing sarà pronta a fine mese. Lo ha ribadito il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri in audizione in Commissione Giustizia al Senato. “All’attuale stato dell’arte – ha spiegato – la app verrà messa in campo a cavallo della fine di questo mese. In questo momento è in fase di testing, sarà messa a sistema e fruibile per i cittadini a fine mese”
L’app per il tracciamento dei casi, insieme ai tamponi per individuare i positivi e ai test sierologici per ‘mappare’ la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale sono le misure per ripartire davvero
Per app e test ematici bisognerà ancora attendere, mentre carenze si registrano per i tamponi: questo secondo gli esperti potrebbe far aumentare il rischio, proprio nel momento in cui i dati della curva epidemiologica indicano iniziali segnali positivi relativi ai primi giorni del post lockdown dal 4 maggio ed un calo significativo dei decessi.
Per la app ‘Immuni’, in particolare, si dovrà attendere che il documento di valutazione sull’impatto per la protezione dei dati personali, che il ministero della salute sta elaborando, arrivi nei prossimi giorni sul tavolo del Garante della privacy.
“L’auspicio per l’app – dice il ministro della Salute Roberto Speranza – è che da fine maggio posa avviarsi la sperimentazione”.
Ma potrebbe non bastare: “Senza che siano ancora stati attivati la app, i test sierologici ed un rafforzamento mirato dei tamponi, diventano più rischiose le ulteriori riaperture al via da oggi”, avverte Pregliasco. Test, tamponi e app “rappresentano infatti la ‘linea di reazione’ all’eventuale incremento dei contagi, che segue al fondamentale monitoraggio dei 21 parametri di rischio fissati dal ministero da parte delle regioni. Se non si fa presto a renderla operativa – conclude l’esperto – il rischio aumenta”.