“Adesso più che mai dobbiamo vigilare. Le mafie si nutrono delle difficoltà dei cittadini. Di fronte alla pandemia che sta danneggiando il tessuto occupazionale, il sistema produttivo, la risposta dello Stato deve essere forte, rapida e incisiva”. Lo scrive su Fb il premier Giuseppe Conte nell’anniversario della strage di Capaci. “Gli uomini e alle donne facendo il loro dovere, con amore e dedizione, ogni giorno ci dimostrano che l’Italia è un grande Paese e ci rafforzano nella convinzione che il “piano” delle mafie è destinato a fallire”, aggiunge.
Lo Voi: Falcone e Borsellino unici poi solo imitatori – Giovanni Falcone e Paolo Borsellino “sono stati unici” e “magistrati come loro purtroppo non ce ne sono stati più e non ce n’è sono adesso. C’è stato forse qualche imitatore, sicuramente in buona fede ma non sono gli originali. Gli imitatori fanno ridere, a volte”. Così il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, intervenendo alla Conferenza dei rettori siciliani che ha organizzato l’evento in streaming, per ricordare la strage di Capaci e le vittime di mafia.
Il messaggio di Mattarella – “La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre”. L’ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 28/o anniversario della strage di Capaci.
“I mafiosi non avevano previsto – aggiunge Mattarella – che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi”.
Nel videomessaggio ai giovani delle scuole del progetto ‘La nave della legalità’, Mattarella ha detto che devono essere “fieri” dell’esempio di Falcone e Borsellino e di ricordarlo sempre.
Deposta una corona di alloro sul luogo dell’eccidio – Il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, il questore di Palermo Renato Cortese, Maria Falcone, sorella del giudice e Tina Montinari, la vedova del caposcorta del giudice, il comandante provinciale dei carabinieri Arturo Guarino e il comandante provinciale della Guardia di finanza Antonio Quintavalle hanno deposto una corona sul luogo della strage di Capaci.
A causa dell’emergenza coronavirus, quest’anno non ci saranno manifestazioni e la fondazione intitolata al magistrato ha proposto di esporre un lenzuolo bianco ai balconi.
Sarà celebrata una messa nella chiesa di San Domenico, dove è sepolto Falcone, e alle 17.58 – ora della strage – un minuto di silenzio davanti all’albero Falcone, in via Notarbartolo.
Maria Falcone: sostenere le giovani menti – “La cosa più bella è il movimento che parte dalla base giovanile dell’Università, la loro voglia di portare avanti i valori di Giovanni, Paolo e Francesca dobbiamo agevolarla. Noi tutti adulti dobbiamo continuare ad aiutare i giovani, da anni come Fondazione incoraggiamo i ragazzi. Dobbiamo approfittare delle potenzialità delle giovani mente, Giovanni diceva per vincere la mafia non basta la repressione”. Così Maria Falcone intervenendo alla Conferenza dei rettori in streaming, organizzata per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta e tutte le vittime della mafia.
La polizia: il coraggio della scorta sia guida per giovani – “La polizia sulle note del Silenzio, nel sacrario dei caduti ricorda con commozione e orgoglio gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina che, insieme ai giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, 28 anni fa sono stati trucidati dalla barbarie mafiosa. Tanto è stato fatto ma ancora molto resta da fare. È un dovere far vivere ogni giorno quel patrimonio di valori di legalità e giustizia che quei servitori della Stato, pagandolo con il sangue, ci hanno lasciato in eredità. Il loro coraggio e la loro forza d’animo possano fungere da guida per le giovani generazioni”. E’ quanto si legge in una nota della polizia.
Azzolina, la scuola è baluardo di legalità – “Lo Stato c’è, la scuola c’è. La scuola è stata offesa recentemente da due episodi a Napoli e Palermo, nei quartiere difficili dove sono stati rubati anche tablet e pc degli studenti disabili. Voglio dire a tutti che chi offende la scuola, offende lo Stato e lo Stato c’è per combattere la mafia, per dare delle risposte perché la scuola è baluardo della legalità e lo sarà sempre”. L’ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina durante #PalermoChiamaItalia, l’iniziativa in ricordo delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio.