Fase 2, in Lombardia mascherina all’aperto. Da lunedì riaprono palestre e piscine

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La data di riapertura degli spostamenti tra Regioni continua a dividere i governatori.

Non sono preoccupata dall’arrivo dei turisti lombardi in Calabria e, anzi, chiedo loro di venire da noi chissà che non si incuriosiscano e vogliano venirci. E sono convinta che una volta che dovessero venire, torneranno sempre. Invito il sindaco di Milano, Sala molto volentieri”. Lo ha detto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria partecipando a “Un giorno da pecora” su Radiouno. “Dove li porterei? Ieri abbiamo fatto una riunione – ha aggiunto Santelli – con tutti i comuni bandiere blu della Calabria: gli farei fare un giro delle bandiere blu calabresi, si chiama ‘Blu Calabria. Calabria free’ e niente quarantene”. Sulle posizioni espresse in materia dai suoi colleghi governatori, Santelli ha poi aggiunto che “ognuno di loro ha il suo tipo di politica e di attenzioni. Io penso che noi di attenzione ne abbiamo avuto moltissima e ritengo che i controlli di salute debbano essere fatti in partenza e non in arrivo. Non nelle regioni ma nelle zone che possono essere complicate”.

Intanto la Puglia valuta la riapertura delle discoteche all’aperto dal 15, a patto che la curva epidemiologica resti invariata.

PIEMONTE – “La pagella settimanale, arrivata ieri sera dall’ISS, ci ha permesso di constatare con grande soddisfazione che i parametri dell’infezione sono tutti all’interno delle soglie, non abbiamo criticità, valori che accendano allarmi. Confidiamo quindi che il 3 giugno i confini della regione possano aprirsi”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Alberto Cirio in una conferenza stampa alla Reggia di Venaria per presentare gli interventi per il turismo. “Vogliamo riaprire con prudenza ma per sempre”, ha detto.

LOMBARDIA In Lombardia resta l’obbligo su tutto il territorio regionale di portare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all’aperto. Lo conferma la nuova ordinanza alla firma del presidente della Regione Attilio Fontana, valida dal primo al 14 giugno. Resta obbligatoria anche la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti e la stessa misura continua a valere anche per i clienti dei ristoranti. Permane, infine, il blocco delle slot machines nei locali pubblici.”C’è un governo, ci sono degli indicatori raccolti a livello nazionale, lavoriamo tutti insieme. Riapriranno da lunedì 1 giugno palestre, piscine, circoli culturali e ricreativi in Lombardia. Lo prevede la nuova ordinanza alla firma del presidente della Regione, Attilio Fontana, valida fino al 14 giugno. L’attività fisica all’aperto potrà essere eseguita nel rispetto delle misure di distanziamento di 2 metri previste dal Dpcm vigente. Via libera anche all’accesso nei parchi tematici e di divertimento, oltre che nei parchi faunistici. Tutte queste attività dovranno rispettare le ‘linee guida’ approvate dalla Conferenza delle Regioni. Resta l’obbligo su tutto il territorio regionale di portare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all’aperto. Resta obbligatoria anche la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti e la stessa misura continua a valere anche per i clienti dei ristoranti. Permane, infine, il blocco delle slot machine nei locali pubblici. In Lombardia è previsto dal 15 giugno l’inizio dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza (dai 3 ai 17 anni), come centri estivi e oratori. Alla stessa stessa data potranno ripartire anche i cinema e le attività di teatri, arene e spettacoli in genere, fatta salva la possibilità di svolgere le prove in assenza di pubblico già a partire dal 1 giugno, sempre nel rispetto di quanto previsto delle regole delle ‘linee guida’ interregionali. E’ quanto prevede la nuova ordinanza alla firma del presidente della Regione Attilio Fontana. Io dico che ci vuole ancora prudenza per capire se siamo in una fase nuova e diversa oppure no”, ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera parlando della possibile riapertura dei confini regionali il 3 giugno, spiegando che “per fare una valutazione complessiva su quella che è la diffusione” dei contagi dopo nel riaperture della fase 2 “la data cardinale è l’8 giugno”.

CAMPANIA – “E’ il Governo che deve decidere e se dovesse ritenere che per la Lombardia non ci sono ancora le condizioni, credo sia giusto far ripartire gli altri e mantenere ancora un po’ di cautela rispetto alla circolazione dei lombardi”. E’ l’opinione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in merito al dibattito che si è aperto in vista della possibile ripresa della mobilità fra regioni dal 3 giugno e a un’eventuale proroga dello stop per ‘aspettare’ la Lombardia. L’ex pm, nel sottolineare che non si tratta “di discriminazioni ma solo di cautela nell’interesse di tutti”, ha aggiunto: “Non vedo – ha concluso – perché dovremmo pagare ancora questo prezzo anche perché se invece della Lombardia fosse stata ad esempio la Calabria ad avere ancora una situazione di contagio elevato, la Lombardia sarebbe già ripartita e la Calabria sarebbe stata messa in un involucro di cemento e blindata”. “In Italia anche le questioni oggettive più semplici diventano battaglie ideologiche. Ma è volgare e intollerabile in un momento così delicato parlare di guerre di religione Nord-Sud”. Così il governatore Vincenzo De Luca sulla questione della mobilità interregionale. “In presenza di contagi elevati è ovvio che in un territorio debbano esserci limiti alla mobilità. Il Governo però non ha ancora definito un criterio indiscutibile cui fare riferimento, speriamo faccia scelte oculate per evitare il moltiplicarsi dei contagi. Noi comunque tuteleremo al massimo la situazione epidemiologica della nostra regione, sarà nostro dovere”. De Luca si dice “ancora preoccupato” per l’epidemia: “Vedo troppa gente assolutamente tranquilla come se il problema fosse stato rimosso”. Quanto alle presunte divisioni Nord-Sud, “la Campania ha difeso sempre unità nazionale. Rinnovo la solidarietà agli amici, in particolare alla Lombardia e al presidente Fontana per le minacce ricevute”.

VENETO – L’uso della mascherina non sarà più obbligatorio per strada in Veneto dal primo giugno prossimo. Continuerà ad essere indispensabile “nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (bar, negozi etc), e all’esterno solo nelle occasioni in cui non sia posibile garantire continuamente la distanza di sicurezza tra i non conviventi”. Lo prevede la nuova ordinanza regionale annunciata da Luca Zaia, che avrà valore dall’1 al 15 giugno. Il provvedimento dovrebbe essere firmato nel pomeriggio.

TOSCANA C’è un caso Lombardia? “Direi senz’altro sì, lo dicono i dati, ma questo non significa mettere all’indice qualcuno in maniera particolare”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenendo a ‘In vivavoce’ su Radio1. “Se ci sono situazioni di regioni dove ancora il livello di contagio è più alto, tenerne conto non è sbagliato”, ha aggiunto. “Anche dal punto di vista politico – ha spiegato Rossi – io credo che si possa discutere come funziona il sistema sanitario, di quali sono i problemi di quel sistema e di tutta l’Italia, anche rifuggendo da lanci di invettive e di accuse che mi sembrano spropositate. Di questo si deve discutere. E’ evidente che c’è un caso, insomma. La percentuale delle persone che hanno contratto il virus, che sono state contagiate, gli indici così alti di mortalità che si sono avuti, ma anche ora i contagi che giornalmente si rilevano in rapporto alla popolazione sono davvero più alti rispetto a quelli di altre regioni”. Poi, ha aggiunto il governatore toscano, “c’è il Piemonte, la Liguria”, che con la Lombardia “sono le tre regioni maggiormente esposte”.

EMILIA ROMAGNA -“Mi auguro si possa ripartire il 3 giugno, ma non lo decido io, lo stabilirà il Governo valutati i dati epidemiologici e sentito il comitato tecnico scientifico. Oggi in Emilia-Romagna i rischi di contagi sono molto bassi, non rischiamo per niente di non riaprire. Mi auguro che il 3 si possa ripartire tutti, vorrebbe dire che tutte le Regioni, inclusa la Lombardia, sono ritenute a un rischio basso di contagio”. Lo ha detto, durante una videointervista sulla pagina Facebook di Cantiere Bologna, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in merito agli spostamenti tra regioni. “Ci dicono che un rimbalzo dei contagi potrebbe avvenire in autunno – ha aggiunto il governatore – dobbiamo stare attenti. Si continuino a mantenere distanziamento sociale e uso dei dispositivi protettivi. Il virus non è ancora stato ucciso lo potrà fare solo il vaccino quando ci sarà. Quindi calma e gesso: non abbiamo vinto tutto – ha concluso – ma è giusto tornare progressivamente alla vita di prima”.”No al passaporto sanitario: sarebbe ingestibile, ma come fai? Ci vuole una misura nazionale, uno non la può decidere a misura del proprio territorio. Poi come fai a gestire? Dobbiamo anche stare attenti a non dare dell’untore a una Regione piuttosto che ad un’altra”, ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

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