Abbraccio storico fra l’equipaggio della capsula privata Crew Dragon, con Doug Hurley e Bob Behnken, e quello della Stazione Spaziale Internazionale, con l’americano Chris Cassidy e i russi Ivan Vagner e Anatoli Ivanishin. I cinque uomini ora a bordo segnano l’inizio di una nuova pagina dell’era spaziale, nella quale i voli orbitali non sono più appannaggio delle agenzie governative, ma potrebbero diventare accessibili e alla portata di molti.
La capsula Crew Dragon della SpaceX si era agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale con un leggero anticipo. Come previsto, la manovra è avvenuta in modo automatico. Il veicolo costruito dall’azienda di Elon Musk è stato il primo di un privato a portare degli astronauti a destinazione sulla stazione orbitale.
Al comando della Crew Dragon c’è Doug Hurley, mentre Bob Behnken ha il ruolo di pilota .
Dopo otto ore di sonno, seguite alla lunga giornata del lancio avvenuto alle 21,22 italiane del 30 maggio, i due astronauti sono state risvegliati dal centro di controlla a Terra con la canzone dei Black Sabbath “Planet Caravan”. Sempre in mattinata i due hanno voluto dare un nome simbolico alla loro missione Demo2: l’hanno chiamata Endeavour, in onore di uno degli Space Shuttle e del modulo di comando dell’Apollo 15.
L’aggancio
L’aggancio è avvenuto alle 16,16, con un anticipo di tre minuti, e tutto è andato come previsto. Sono scattati i 12 ganci che assicurano la capsula alla Stazione Spaziale e poi sono cominciate le operazioni per aprire il portello che separa la Crew Dragon dalla Stazione Spaziale. Ad accogliere Doug Hurley e Bob Behnken i tre uomini dell’equipaggio della Iss: il comandante Chris Cassidy, della Nasa, e i russi Ivan Vagner e Anatoli Ivanishin.