Quello che è accaduto all’interno delle acque del fiume Ambarnaya in Siberia può essere definito solamente come uno spettacolo incredibile quanto dannoso. La colpa di questo incidente sarebbe da attribuire alla società Ntek, che gestisce la centrale di Norilsk, leader mondiale nella produzione di nickel, che in questo caso avrebbe la colpa di aver scoperto solamente due giorni dopo il riversamento di oltre 20 tonnellate di diesel, provocando un terribile danno ambientale, che secondo gli esperti risulta essere un grave incidente, paragonabile solamente a quello della petroliera Exxon Valdez, verificatosi in Alaska circa 30 anni fa.
Il video mandato in scena dal quotidiano britannico “Daily Mail” è un qualcosa di sconvolgente e ci mostra come il fiume Ambarnaya abbia mutato radicalmente il suo colore, diventando rosso acceso. Secondo quanto riportato dai media russi, Putin si sarebbe arrabbiato moltissimo per essere venuto a conoscenza di tale notizia solamente tramite i social e non con un avvertimento, che se fosse arrivato in tempi diversi avrebbe potuto rendere meno compromessa la situazione.
Non a caso il leader del Cremlino ha ordinato subito lo stato di emergenza e ha attivato delle operazioni di decontaminazione, anche se la situazione sembrerebbe essere ormai irrimediabile, dato che il gasolio potrebbe raggiungere anche il lago Pyasino e il fiume Pyasina. L’emergenza si sarebbe verificata lo scorso 29 maggio e il diesel che ha inquinato il fiume era contenuto all’interno di un serbatoio che è crollato perchè i pilastri sono affondati nel terreno
L’area contaminata equivale a circa 250 chilometri quadrati e secondo le maggiori associazioni ambientaliste, questo sarebbe il danno peggiore per quanto riguarda l’Artide. Non a caso per porre rimedio potrebbero volerci 5 o 10 anni.