I contadini del futuro: la corsa dei giovani per tornare nei campi

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Un tempo si faceva il contadino per non studiare, mentre adesso si studia per fare il contadino. Non esiste frase migliore per descrivere le ultime statistiche del bando Ismea per la “Banca Nazionale delle Terre Agricole” in cui sono stati messi all’asta ben 386 terreni in tutta Italia. A rispondere a tale bando sono state ben 1709 persone.

Secondo Coldiretti si tratta di uno storico ritorno all’agricoltura, non a caso oggi troviamo ben 56mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole. Negli ultimi 5 anni l’aumento dei giovani sui campi è aumentato del 12% grazie agli enormi progressi che sono stati fatti nel corso del tempo dall’agricoltura italiana.

Questo miglioramento sta già portando enormi profitti anche dal punto di vista economico, poiché secondo uno studio Agrifood condotto dal Politecnico di Milano è stato dimostrato come il giro d’affari dell’agricoltura 4.0 abbia toccato quota 450 milioni, con una crescita del 22% su base annua.

I terreni messi all’asta per quanto riguarda il nostro paese vedono una percentuale nettamente superiore al Sud (68%), una media percentuale al centro (23%) e una piccola percentuale al nord (9%). Sulla base di questi dati, in testa a questa speciale classifica dei terreni messi all’asta troviamo la Sicilia con 2203 terreni, la Basilicata con 2139, l’Umbria con 990, la Puglia con 926 e la Toscana con 760.

Ciò che risulta interessante è come una buona percentuale di chi effettua queste domande non sono solo ragazzi specializzati nel settore agricolo, ma anche cuochi, architetti o medici. Ciò ci mette nelle condizioni di capire come l’opzione di utilizzare un terreno a scopo imprenditoriale può essere una opzione da tenere sempre in considerazione. Una volta si diceva di “andare a zappare la terra” alludendo ad una figura di un qualcuno che nella vita non avrebbe concluso niente, ma adesso questa frase può essere rivista come una svolta per i nostri giovani.

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