Ancora un prolungamento di 45 giorni di custodia cautelare ai danni di Patrick Zaki, studente egiziano presso l’Università di Bologna, che ormai da più di 5 mesi si trova in carcere in Egitto. Zaki nella giornata di ieri è comparso per la prima volta dal mese di marzo davanti ad un giudice, ma tutto ciò è servito a poco.
La “corte d’assise” ha comunicato tale decisione solamente attraverso un messaggio e Walid Hassan, uno degli avvocati di Zaki non si è mostrato stupito di fronte alla scelta di prolungare la permanenza in carcere, poiché la seduta di ieri è stata considerata “eccezionale” per via dell’assenza dell’intero collegio di difesa.
Zaki sarebbe accusato di “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”, anche se l’originalità del profilo Facebook di Zaki, da cui sarebbero partiti questi crimini, risulta ancora un aspetto che lascia dei serissimi dubbi. Intanto la Farnesina esprime un forte senso di preoccupazione dopo la decisone di prolungare la pena di altri 45 giorni, con lo studente che sarà costretto a rimanere dietro le sbarre almeno fino al 10 di settembre.