Guatemala nel caos, la tempesta Eta spazza via tutto: 200 persone tra morti e dispersi

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L’esercito del Guatemala ha raggiunto un remoto villaggio dove decine di case sono state sepolte dalle frane innescate dalle piogge torrenziali della tempesta Eta. Il presidente Alejandro Giammattei ha detto che si teme che circa 100 persone siano morte a Quejá, nella regione centrale dell’Alta Verapaz. Il maltempo ha ostacolato i soccorsi mentre le strade sono ancora bloccate e vaste aree rimangono allagate.

In precedenza, le autorità avevano confermato almeno 50 morti in tutto il paese. Martedì l’uragano Eta è arrivato vicino Nicaragua con venti di 225 chilometri orari, accompagnati da piogge torrenziali. Successivamente si è trasferito nel vicino Honduras, fino ad arrivare in Guatemala. Il presidente Giammattei ha affermato che gli sforzi di soccorso sono stati limitati dal fatto che il paese dispone di un solo elicottero adeguato per queste operazioni. “Abbiamo un sacco di persone intrappolate [che] non siamo stati in grado di raggiungere”.

Il presidente ha definito “critica” la situazione a Queja. Nessun corpo è stato ancora recuperato dalla zona. Nel vicino Honduras sono stati confermati almeno 10 decessi, con centinaia di persone in attesa di essere salvate dalle zone allagate. Wendi Munguía Figueroa, 48 anni, che vive a La Lima, un sobborgo di San Pedro Sula, ha detto all’Associated Press: “Non possiamo scendere dai tetti delle nostre case perché l’acqua ci arriva fino al collo in strada”.

Su Twitter, il ministro degli Esteri Lisandro Rosales ha dichiarato: “La distruzione che Eta ci lascia è enorme e le finanze pubbliche sono in un momento critico a causa del Covid-19. Facciamo un appello alla comunità internazionale per accelerare il processo di ripresa e ricostruzione”.

 

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