RICHMOND (VA) – Le primarie in Michigan non sono destinate a riservare particolari sorprese, ma storicamente hanno sempre giocato un ruolo chiave. Sul fronte repubblicano Donald Trump sembra destinato a stracciare ancora una volta Nikki Haley, mentre su quello democratico anche Joe Biden dovrebbe avere vita facile.
Il Michigan è il primo tra gli stati “in bilico” a votare nelle primarie del 2024 per scegliere il candidato alla Casa Bianca. Sullo sfondo dei risultati di oggi si potrà intravedere come si muoverà a novembre. Con l’assegnazione di sedici grandi elettori lo stato è storicamente uno dei più decisivi per le elezioni americane. Otto anni fa votò per Donald Trump, quattro anni fa per Biden. Non c’è dubbio che le primarie le vincano loro, ma tutti in questo momento si chiedono già da adesso come si comporterà l’elettorato a novembre, quando le votazioni inizieranno ad avere un peso specifico diverso.
Una grossa fetta dell’elettorato del Michigan è composto da lavoratori dell’industria dell’auto. Il sindacato più grande ha già confermato il supporto per Biden, così come avvenuto nelle ultime elezioni, ma ai tempi l’attuale presidente poteva contare anche sulle minoranze di colore, in particolare sugli arabi, che ultimamente hanno manifestato un certo disprezzo per il presidente in carica. Il motivo è dovuto al ruolo giocato dalla Casa Bianca nella guerra in Medio Oriente, caratterizzato da un netto schieramento nei confronti di Israele.
Ad attirare l’attenzione c’è anche l’ennesimo processo all’orizzonte per quanto riguarda i guai giudiziari di Trump. Per la prima volta il prossimo 25 marzo un ex presidente sarà imputato in un processo penale. Il caso in questione è legato all’ormai celebre vicenda della pornostar Stormy Daniels, che l’avvocato di Trump avrebbe pagato per farle negare una relazione avuta in passato con il tycoon. A decidere sul caso in questione sarà il giudice Juan M. Merchan.