RICHMOND (VA) – Corsa contro il tempo per l’ex presidente Donald Trump, costretto a trovare 464 milioni di dollari entro il 25 marzo. Questa la cauzione fissata nell’ambito del processo legato ai beni gonfiati della Trump Organization. Se non dovesse riuscire a trovare queste somme, il magnate andrà incontro al pignoramento dei suoi beni.
Secondo la stampa Usa il comitato di azione politica Pac Save America, fondato e controllato dall’ex presidente, ha versato 76 milioni di dollari ai legali di Trump negli ultimi due anni, mentre la Digital World Acquisition Corp ha approvato una fusione con Truth (il social creato dal magnate)
La giornata di lunedì sarà decisiva per una eventuale quotazione in Borsa che potrebbe salvare l’ex presidente dalla confisca dei beni. La nuova società Trump Media & Technology Group verrà commercializzata con l’acronimo DJT e l’ex presidente deterrà una quota di maggioranza, circa il 60%, del valore, oltre 3 miliardi di dollari, ma non potrà vendere le azioni prima di sei mesi.
Si tratta di una operazione che però potrebbe aiutare Trump a trovare una compagnia assicurativa che copra il costo della cauzione da 464 milioni di dollari fissata nell’ambito del processo. Il magnate inoltre ha invitato i grandi donatori repubblicani a Palm Beach, in Florida, il 6 aprile, per una raccolta di fondi. L’obiettivo è quello di recuperare terreno sul presidente Joe Biden, che ha molto più denaro in cassa.
Nell’invito l’ex presidente ha spiegato che le donazioni in favore del Trump 47 Committee saranno prima destinate per l’importo massimo consentito dalla legge federale alla campagna di Trump e poi al Pac Save American: “Grazie a duro lavoro, talento e fortuna, ho quasi cinquecento milioni di dollari in contanti, una somma significativa che volevo usare per la mia campagna elettorale”, scrive Trump sul suo social Truth, definendo la cauzione come “folle e politicamente motivata”.
“Non ho fatto nulla di sbagliato se non vincere un’elezione nel 2016, avere ottenuto un risultato migliore nel 2020 ed essere di nuovo in vantaggio, di gran lunga, ora. Questo è il comunismo in America!”.