RICHMOND (VA) – L’ex presidente Donald Trump non risparmia proprio nessuno, anche quando la legge gli impone un bavaglio nel processo che lo vede imputato per aver pagato in nero la posnostar Stormy Daniels. Al magnate era stato ordinato di non criticare testimoni, giurati e magistrati che fanno parte di questo processo, ma le regole sono state infrante.
Trump si è scagliato ancora una volta contro il giudice di New York e su sua figlia. Sul suo social Truth ha scritto: “Il giudice Juan Merchan ha emesso un altro ordine illegale nel tentativo di continuare a strapparmi i miei diritti e privarmi del Primo Emendamento, che garantisce la libertà di espressione, per criticare l’uso della giustizia come arma”.
L’ex presidente ha anche fatto riferimento alla figlia del giudice, che ha usato un’immagine di Trump dietro le sbarre sul suo account X (ex Twitter): “Voglio essere chiaro. La figlia del giudice può postare una foto con il suo sogno di vedermi in carcere, il procuratore di New York può dire qualsiasi bugia su di me, il giudice può violare la legge e la Costituzione, ma io non posso parlare delle persone che mi attaccano”, ha affermato Trump.
Altro processo che vede coinvolto l’ex presidente Donald Trump è quello in Georgia, legato all’accusa di aver tentato di sovvertire l’esito delle elezioni americane del 2020. In questa circostanza i legali del tycoon hanno fatto appello contro la decisione del giudice Scott McAfee di non estromettere la procuratrice Fani Willis dal processo per la relazione avuta con l’esperto Nathan Wade, ingaggiato nell’inchiesta contro il magnate.
Il giudice si è posto in modo critico sulla relazione, ma non ha ritenuto che questo aspetto potesse comportare ad un conflitto di interessi nell’indagine portata avanti contro Trump. Adesso la palla passa in mano alla Corte d’Appello, a cui spetta la decidere se esaminare o meno il ricorso entro 45 giorni.
A questo punto risulta molto difficile credere che tale procedimento possa arrivare ad una conclusione prima del voto del 5 novembre. Intanto le indagini di Impeachment contro il presidente Joe Biden sembrerebbero essere arrivate ad un vicolo cieco. Al momento non ci sono prove di eventuali profitti ricavati da attività internazionali dei familiari , ma intanto James Comer, presidente repubblicano della Commissione di Sorveglianza della Camera, ha invitato in via del tutto formale Biden a testimoniare nell’indagine in corso, suggerendo la data del 16 aprile, che potrebbe anche essere soggetta a modifiche in base alle priorità dell’agenda presidenziali.
Se da un lato la procedura di Impeachment sembrerebbe non essere più fattibile, dall’altro prende piede l’ipotesi di chiedere al Dipartimento della Giustizia di valutare la possibilità di un’azione legale nei confronti di Biden, che intanto nella sua campagna elettorale è riuscito a raccogliere altri 26 milioni di dollari per la sua campagna elettorale, grazie all’evento organizzato al Radio City Music Hall di New York insieme agli ex presidenti democratici Barack Obama e Bill Clinton.
L’ultima mossa elettorale di Biden è quella di strizzare l’occhio ai sostenitori della repubblicana Nikki Haley, ormai fuori dalla corsa per Usa 2024. Prossimamente in alcuni Stati verrà trasmesso uno spot in cui viene raffigurato Donald Trump che rivolge critiche all’ex ambasciatrice degli Usa all’Onu, sostenendo di non avere bisogno dell’appoggio dei suoi sostenitori per vincere. Il messaggio di questo spot è il seguente: “Se avete votato Haley, Trump non vuole il vostro voto. Salvate l’America, unitevi a noi”.